Fci: la multa dell’Antitrust a Sixthcontinent conferma le nostre denunce

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Fci: la multa dell’Antitrust a Sixthcontinent conferma le nostre denunce

Fci: la multa dell’Antitrust a Sixthcontinent conferma le nostre denunce

Un primo importante passo verso la giustizia.

È il commento delle associazioni dei consumatori Codici ed Aeci, che aderiscono alla Federazione Consumatori Italiana insieme ad Aiace e Konsumer, in merito alla multa inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a Sixthcontinent.

La multa milionaria

Attiva nell’ambito della pubblicità online e dell’e-commerce, in particolare nell’offerta e nella vendita di shopping card attraverso la piattaforma sixthcontinent.com, la società ha ricevuto una sanzione di 4 milioni di euro per condotte ingannevoli e aggressive.

Le denunce delle associazioni dei consumatori

“Questa multa – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ed Ivan Marinelli, Presidente di Aeci – conferma quanto denunciamo da mesi. La convenienza economica prospettata dalla società è stata ingannevole ed i consumatori sono stati danneggiati da condotte aggressive. Prima Sixthcontinent ha negato, poi ha minimizzato, ora ha scaricato la colpa su una presunta truffa perpetrata da alcuni utenti. Riteniamo sia arrivato il momento che la società si assuma le sue responsabilità e risarcisca i consumatori. È quello che chiediamo con la class action che abbiamo avviato e che ha raccolto centinaia di adesioni”.

Il verdetto dell'Autorità

Il giudizio dell’Antitrust è netto. Come appurato dall’Autorità, Sixthcontinent ha bloccato gli account di molti clienti in modo ingiustificato, ha ostacolato il rilascio di shopping card dei vari merchant e ne ha ritardato più volte l’attivazione, ha convertito forzosamente le proprie shopping card dal valore promesso e spendibile sulla piattaforma in crediti da usare sulla stessa, ha svalutato la percentuale dei crediti utilizzabili per l’acquisto delle shopping card dei vari merchant dal 50% all’1-3%, ha ridotto in modo significativo il numero e l’importanza di shopping card acquistabili e degli altri servizi di pagamento fruibili in precedenza con il saldo e con i crediti accumulati. Infine, in alcuni casi la società ha omesso il rimborso delle somme versate per l’acquisto delle shopping card e ha offerto solo crediti spendibili sulla piattaforma ormai priva di molti servizi di pagamento prima utilizzabili. Le condotte accertate hanno coinvolto complessivamente oltre 500 mila consumatori.

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