Codici: misure economiche urgenti per il Coronavirus

Codici: misure economiche urgenti per il Coronavirus

Il Codici si rivolge al Governo in merito all'emergenza Coronavirus. Pagare tutti per pagare meno, questa in sintesi la posizione dell'Associazione dei consumatori, secondo cui Stato, imprese, famiglie/consumatori devono fare ognuno la sua parte.

Questa emergenza avrà un rilevante costo sociale ed economico per le famiglie e per le imprese. In una situazione di crisi emergenziale è importante guardare al futuro e non scaricare su un solo soggetto il peso della crisi, salvaguardando inutilmente altri soggetti economici. Lo squilibrio economico-sociale che si determinerebbe sarebbe comunque un ulteriore grave danno all’economia del Paese.

L’associazione Codici propone al Governo una serie di misure per distribuire il peso delle perdite, che inevitabilmente ci saranno, su tutti i soggetti economici, cercando di alleggerire la posizione di ognuno. Tra i soggetti economici che non vanno depressi economicamente vi sono le famiglie/consumatori. Agire solo su questa classe significa deprimere ulteriormente l’economia. Un’economia che, senza dubbio, avrà una svolta verso la domanda interna diversamente da qualche mese fa, quando era orientata verso l’estero. Quindi il consumatore diventa un perno del rilancio economico assieme alla necessaria crescita della spesa pubblica. Garantire l’economia delle famiglie è un passo essenziale. In conseguenza della situazione, il problema più grande sarà la crisi di liquidità che colpirà nelle prossime settimane, che comporterà l’adozione di misure a breve e medio termine.

“La nostra proposta nel breve termine – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – è semplice e chiara: prevedere la sospensione volontaria delle scadenze economiche previste a marzo, aprile e maggio con possibilità di dilazionare la rata di un anno senza alcun calcolo di interessi, nonché inibire all’Agenzia delle Riscossioni le esecuzioni forzose soprattutto sui conti correnti bancari. Lo scopo è molto semplice: famiglie e imprese avranno una forte contrazione del reddito e le scadenze in corso rischiano di mandare il sistema in sovraindebitamento per la crescita del debito a fronte di una riduzione della capacità reddituale. La sospensione senza interessi permette all’impresa di recuperare un capitale già remunerato, perdendo solo l’interesse legale di pochi mesi. Un peso più che sostenibile considerando che nelle previsioni di bilancio questo surplus economico non era previsto e quindi l’impresa è in grado di poter rinunciare. Ma di quali sospensioni parliamo: tasse, rate di mutui, utenze essenziali. Vi sono anche altre ipotesi su cui lavorare. Sul fronte degli affitti, prevedere degli ulteriori sgravi economici per chi in questi tre mesi non ha la possibilità di pagare a causa dello stop del lavoro. Così come ridurre le quote da pagare per servizi di cui non si usufruisce come ad esempio le mense e le rette scolastiche, sempre facendo incentivo sulla leva fiscale di agevolazione e sgravi. Insomma un sostegno generalizzato e volontario per chi ne vuole usufruire alle famiglie e alle imprese, per evitare che la situazione di inevitabile crisi comporti derive drammatiche ed irrecuperabili per tutti. Siamo consapevoli che questo provocherà un aumento della spesa pubblica, ma in una situazione di emergenza si risponde con l’emergenza”.