Numerosi cittadini italiani si sono rivolti all’associazione CODICI per denunciare che ad oggi non è loro pervenuto alcun rimborso delle somme pagate e non dovute in merito all’assenza del servizio di depurazione e questo nonostante la normativa vigente in materia di restituzione delle somme della depurazione dell’acqua.
Di recente è emerso anche il rischio di un possibile avvio di procedura di infrazione da parte della Comunità Europea nei confronti del nostro Paese su numerosi impianti di depurazione che non sarebbero conformi alla Direttiva 91/271/CE, e vi sarebbe l’esigenza di una decisa accelerazione degli investimenti soprattutto per il comparto fognario/depurativo.
Inoltre, con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 30 settembre 2009, in attuazione della legge 27 febbraio 2009 n. 13, il Ministero ha stabilito i criteri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione, stabilendo anche l’obbligo di informare gli utenti rispetto al diritto della restituzione. Il termine della restituzione è di 120 giorni dalla data in vigore della legge.
“In seguito a tale normativa e data la scadenza del termine di restituzione – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del CODICI – abbiamo fatto partire una istanza di accesso agli atti in tutta gli AATO delle Province italiane per acquisire copia degli elenchi degli utenti non serviti da impianti di depurazione nonché tutti gli atti relativi alle procedure di restituzione delle somme che i cittadini hanno versato nonostante fossero non dovute”.
Ad oggi abbiamo ricevuto le risposte delle Autorità d’Ambito di Bergamo, Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Frosinone, Rieti, Catania, Trapani, Cosenza, Catanzaro E Reggio Calabria che ci rispondono di non essere in possesso degli elenchi richiesti dall’associazione. “E’ evidente dalle risposte ricevute – commenta il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli – che nessuno degli AATO in questione è intervenuto affinché i Gestori restituissero le somme che i cittadini hanno versato pur non essendo serviti dal servizio di depurazione, ledendo a quelli che sono i diritti degli utenti. Il termine perentorio per la restituzione delle somme di 210 giorni è stato ampiamente superato”.
Dato il palese ed evidente danno ai consumatori di molte province italiane, CODICI ha avviato una azione collettiva risarcitoria diffidando i legali rappresentanti pro tempore degli AATO in oggetto ad individuare, entro il termine massimo di 90 giorni, gli importi con i relativi interessi che i gestori dovranno restituire ad ogni singolo richiedente avente diritto. Nella fattispecie dell’Emilia Romagna, è arrivata in risposta alla nostra diffida – continua Giacomelli – la replica della Regione che invita le Province e gli AATO di Bologna, Modena, Ferrara e Ravenna ad adempiere entro il termine previsto, altrimenti, così come previsto dalla legge, sarà nominato un commissario ad acta.