Crac Cirio, Unicredit annuncia accordo con risparmiatori

E’ stato raggiunto nei giorni scorsi un accordo tra Unicredit e i circa 1900 risparmiatori vittime del crac Cirio.

“Restiamo basiti di fronte a tale accordo – commenta il Segretario Nazionale del Codici, Ivano Giacomelli – in quanto la transazione raggiunta con gli 80 legali dei risparmiatori prevede il rimborso del 5 per cento del capitale investito, la possibilità di mantenere il titolo e il rimborso delle spese legali, tutti elementi che a nostro avviso sono solo un contentino se paragonati ai danni subiti dai risparmiatori”.
Tra le criticità a cui incorrerebbero i firmatari dell’accordo, l’impegno a rinunciare a future azioni legali e a richieste risarcitorie nei confronti di Unicredit, nonché alla revoca della costituzione di parte civile nel processo.
I risparmiatori vittime del crac si sono ritrovati truffati e raggirati da quelle banche, che al momento del fallimento del gruppo agroalimentare, hanno pensato bene, per risollevare le loro posizioni debitorie e ripulire i propri bilanci, di mandare sul lastrico piccoli e medi investitori, i quali si sono trovati, a loro volta, in mano delle obbligazioni destinate ad investitori istituzionali.
“Un gioco che costerà caro ai risparmiatori, – continua il Segretario Nazionale del CODICI – che ci rimetteranno di tasca loro, con perdite che andranno dai 5 mila ai 300 mila euro”.
A quanto pare l’accordo è già stato firmato dal 55 per cento degli aventi diritto, cioè dei risparmiatori che si sono costituiti parte civile nel processo romano e che avevano acquistato le obbligazioni entro il 02 Novembre del 2002.
Ma Codici, in qualità di associazione a tutela del consumatore, non ci sta e invita tutte le vittime del crac a non lasciarsi abbindolare dall’azione e dalla trovata messa in atto dal gruppo bancario per liberarsi dalla responsabilità civile , e a pretendere il giusto riconoscimento dei danni morali ed economici subiti, continuando la battaglia del processo legale nei confronti di Unicredit. Indubbiamente una strada complicata e forse lunga da percorrere, ma rimane a questo punto una giusta azione alle continue violazioni dei diritti dei consumatori messe in atto dal sistema bancario italiano.