A seguito dell’accoglimento da parte del Tar Campania del ricorso presentato dall’Associazione Codici Campania – Centro per I Diritti del Cittadino in cui veniva richiesto l’elenco degli utenti sprovvisti dal servizio di depurazione, l’ATO 3 – Ente d’Ambito Sarnese-Vesuviano, avvia le procedure di rimborso di quanto indebitamente pagato dagli utenti.
Difatti l’associazione di consumatori Codici, aveva proposto ricorso innanzi al Tar Campania per ottenere gli elenchi degli utenti sforniti del servizio di depurazione e per conoscere lo stato della procedura di rimborso previsto dal D.M. 30 settembre 2009 e dalla Legge 13/09; a seguito del ricorso, l’Ente d’Ambito ha ufficialmente comunicato di aver avviato la procedura per il rimborso, proponendo all’assemblea degli enti consorziati l’approvazione degli elenchi degli aventi diritto ed il piano per la restituzione.Decine di migliaia di cittadini dei comuni dell’area vesuviana costiera ed interna, del nolano, dell’agro sarnese e delle isole riceveranno così nei prossimi mesi la restituzione di somme ingiustamente pagate.
Il Tar della Campania sezione di Napoli con la sentenza numero 1628/2011, ha accolto il ricorso condannando l’Ente d’Ambito alla consegna degli elenchi all’Associazione. “Accogliamo con grande soddisfazione – commenta il segretario nazionale del Codici, Ivano Giacomelli – la sentenza del Tar Campania sezione sesta che ordina all’A.T.O 3 di fornire gli elenchi degli utenti sprovvisti dal servizio di depurazione così come richiesto dalla nostra associazione. Questa è una campagna che abbiamo avviato su tutto il territorio nazionale e quella del Tar di Napoli è una delle prime sentenze in assoluto. Siamo sicuri che sarà la prima di una serie di pronunce che restituiranno ai cittadini il dovuto”. “Se i cittadini riceveranno in breve tempo le somme che gli spettano di diritto da oltre tre anni è solo grazie a noi. Questa è una grande vittoria del consumerismo in Campania – commenta Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici Campania – c’è una sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittime le somme pagate per il servizio di depurazione se non attivo, c’è una procedura disciplinata per legge per il rimborso, eppure finora si era cercato di allungare i tempi per buttare tutto nel dimenticatoio e non restituire agi utenti i loro soldi. Questa è la dimostrazione del ruolo vitale dell’associazionismo e della partecipazione dei cittadini.” Ricordiamo che inoltre già a settembre, solo grazie all’intervento di Codici, la Gori ha comunicato le modalità di compensazione per la somma di 56 Euro chiesti illegittimamente sulla bolletta dell’acqua di agosto definitiva Adan – Anticipo sui Consumi per le vecchie utenze, mentre doveva essere applicata solo per i nuovi contratti.
“Adesso ci aspettiamo che anche gli altri enti d’ambito campani provvedano ad avviare le procedure per il rimborso dei soldi dei cittadini”, conclude Giuseppe Ambrosio.