È la mediazione usuraria la nuova piaga

La metà degli utenti che si rivolge al Numero Verde Antiusura della Provincia di Roma per un aiuto lamenta problemi di sovra indebitamento familiare. Sempre più persone fanno ricorso alla cessione del quinto. Ma rispetto al passato sale alla ribalta una nuova forma di estorsione: la cosiddetta mediazione usuraria. 

L’Associazione CODICI, che gestisce il Numero Verde Antiusura della Provincia di Roma, lancia l’allarme ad appena 50 giorni dalla ripresa dell’attività del servizio, tornato attivo dopo un breve periodo di pausa, rinnovato nelle attività di consulenza e di informazione ai cittadini e nel lavoro di formazione per gli Enti locali. I dati raccolti da CODICI, seppur nel breve periodo, confermano la difficile situazione economica in cui versano le famiglie  di Roma e Provincia. Nel 50 per cento dei casi pervenuti al Numero Verde rimane, infatti, aperta la questione della povertà e del sovra indebitamento familiare. Quasi la totalità delle chiamate arriva dalla Capitale. Si tratta di impiegati nel 46 per cento dei casi e di casalinghe nel 25,2.   Nella maggior parte dei casi resta impossibile accedere al fondo antiusura, poiché la legge 108/96  non tutela i cittadini percettori di reddito. Altrettanto preoccupante è il dato sui casi di usura che si attesta al 25 per cento. Invariati, rispetto al passato, i casi di truffa relativi all’utilizzo delle carte revolving, fermi al 12,5 per cento delle chiamate.
“Il quadro che il lavoro di CODICI ci presenta – afferma l’Assessore alle politiche per la Lotta all’usura della Provincia di Roma, Serena Visintin – non può che spingerci ad intensificare la nostra attività. Proprio per questo, con l’aiuto di CODICI, il rinnovato Numero Verde si sta facendo più vicino alle famiglie. Ma ci preoccupa anche l’Usura del colletto bianco che si va ampliando. Per questo mi preme ricordare che la nuova legge antiusura è ferma da più di due anni in Parlamento e sembra finita su un binario morto nonostante le sollecitazione arrivate anche da parte nostra. Rilanciarla e approvarla significherebbe avere uno strumento ancora più efficace per agire sul territorio”.
Tra i casi particolari che CODICI sta seguendo da vicino spiccano la cessione del quinto dello stipendio e della pensione e l’intermediazione usuraria ad essi collegati. La mediazione usuraria è disciplinata dall’art. 644 c.p., norma che tutela la vittima del reato anche da chi si adopera per favore i contatti con l’usuraio. Il reato si verifica nel momento in cui mediante un contratto di finanziamento vengono richiesti dei corrispettivi sulla somma finanziata che superano la soglia massima prevista per legge.
“Dall’esame delle pratiche che stiamo seguendo – dichiara il Segretario Nazionale del CODICI,  Ivano Giacomelli – ci colpisce il dato sulla cessione del quinto che si attesta al 6,25 per cento. Al momento abbiamo due pratiche in corso, una di  queste è stata presa proprio negli ultimi giorni, e stiamo vagliando i contratti di cessione del quinto dello stipendio e della pensione arrivati alla nostra attenzione, riscontrando numerose anomalie rispetto ai costi della mediazione e agli interessi applicati nei contratti, con commissioni che arrivano fino al 25 per cento. Proprio in questo contesto ricordiamo che CODICI si è costituito parte civile nel procedimento penale contro una Società Finanziaria e il suo mediatore e proprio oggi, presso il Tribunale di Velletri, è in corso l’udienza. Il procedimento riguarda il reato della cosiddetta “mediazione usuraria” riconducibile al reato di usura e riferito ai contratti di cessione del quinto dello stipendio, tutti conclusi da un promotore speciale di una società finanziaria e dal mediatore. Il procedimento fa riferimento agli altissimi compensi percepiti dal mediatore finanziario e ai tassi di interesse richiesti rispetto al capitale erogato. A tale proposito, per garantire ai consumatori maggiore trasparenza e chiarezza nell’operato, il CODICI chiede un costante confronto sia con gli operatori finanziari che con le istituzioni preposte”.

Di seguito una sintesi dei dati e le relative tabelle.

Si sono rivolte al numero verde 127 persone,  il 52 per cento sono di sesso femminile e il 48 per cento  sono di sesso maschile. Il 78 per cento degli utenti ha una età media tra i 26 e i 45 anni, dato preoccupante in quanto tocca una fascia di età di  persone che si trova nel pieno della sua attività lavorativa. Circa il 95 per cento delle telefonate viene da Roma e l’utente medio che contatta il numero verde è casalinga nel 25,2 per cento dei casi e impiegato nel 46 per cento circa. Altri dati significativi fanno riferimento alle pratiche avviate. Solo nel mese di  febbraio sono stati fissati circa 16 appuntamenti,  il 50 per cento sono casi di  sovra indebitamento familiare, il 25 per cento di usura, 12,5 per cento di carte revolving; 6,25 per cento cessione quinto; 6,25 caso procedura esecutiva.