Dopo gli aumenti dei canoni di alcuni terreni demaniali di Artena, gli allevatori, che rischiano di chiudere le proprie aziende a causa degli eccessivi rialzi, si rivolgono al Codici.
Con una delibera comunale del 2006, infatti, l’Amministrazione ha triplicato i canoni dei terreni che sono rovinosamente così slittati da 120 euro a 360 euro all’ettaro.
Un allevatore, in particolare, ci fa sapere che fino al 2006/2007 corrispondeva, per l’utilizzo dei campi, 118,74 euro annui. Con l’approvazione della delibera, il canone equivalente è salito a 10.531,80 euro. A questo punto, vista l’impossibilità di pagare una cifra incongruente rispetto ai suoi reali guadagni, l’allevatore ha presentato l’iscrizione alla Camera di Commercio per poter così usufruire dello “sconto” del 50 per cento; nonostante il ribasso, le somme da versare sono ancora ingenti.
“Sono allevatori che praticano il vero allevamento – commenta Valentina Coppola, Segretario Provinciale Codici Roma – i bovini da carne sono infatti tenuti allo stato brado, non si utilizzano mangimi e la carne è genuina. Anche per questo motivo, quello del Comune è un atto sconsiderato. Con l’approvazione della delibera gli allevatori non riescono più a sostenere le spese, sono costretti a vendere i bovini e a cessare l’attività”.
“E’ paradossale – continua Coppola – mettere dei piccoli allevatori nelle condizioni di chiudere l’azienda agricola nella quale hanno investito anni di duro lavoro e denaro. E’, a nostro avviso, quantomeno sospetto decidere di ammazzare un’attività intrapresa da generazioni e che dovrebbe essere portata alla luce come un vanto del territorio, in un momento in cui la crisi economica è forte. Non comprendo come l’amministrazione di Artena possa desiderare di nuocere anziché incentivare l’imprenditoria agricola”.
Gli allevatori, intanto, minacciano lo sciopero della fame se dal Comune non dovesse arrivare una risposta adeguata.
Il CODICI tramite l’Avv. Vittorina Teofilatto intraprenderà ogni azione a tutela degli allevatori colpiti dalla delibera.