I cittadini possono rivolgersi all’associazione per il recupero delle somme versate.
CODICI, in vista del suo ruolo attivo di difesa del consumatore, ha inviato un ricorso al TAR Sicilia per tutelare i numerosi cittadini palermitani che hanno ingiustamente pagato la tassa di depurazione, pur non essendone obbligati.
L’istanza dell’Associazione, inoltrata il 20 ottobre 2010, ha per oggetto l’accesso e l’estrazione di copia degli atti amministrativi relativi agli elenchi degli utenti non serviti da impianti di depurazione, nonché degli atti relativi alle procedure di restituzione poste in essere dall’A.T.O. 1, ai sensi del decreto del Ministero dell’ambiente del 30/09/2009, in attuazione della l. 27/02/2009 n. 13 e per la conseguente emanazione dell’ordine di esibizione di tali documenti.
Il 20 Aprile 2011 CODICI ha ottenuto una vittoria nei confronti dell’A.T.O 1 Palermo, ottenendo l’accesso agli atti che permetterà di rendere giustizia ai numerosi cittadini che avevano indebitamente pagato la tassa. Tale sentenza si giustifica in riferimento al decreto del Ministero dell’Ambiente del 30 settembre 2009, con il quale è stato sancito: l’obbligo del gestore del servizio di depurazione di mettere a disposizione dell’Autorità d’Ambito gli elenchi degli utenti allacciati alla pubblica fognatura, distinguendo gli utenti serviti da quelli non serviti da impianti di depurazione (art. 4); l’obbligo del gestore di informare l’utenza e l’Autorità d’Ambito circa i dati in tal senso raccolti e lo stato di avanzamento della procedura (art. 8).
CODICI viene di fatto riconosciuta come soggetto esponenziale degli interessi dei consumatori e come titolare di un interesse immediato e diretto alla conoscenza dei documenti richiesti per tutelare il diritto soggettivo al rimborso spettante agli utenti del servizio.
Pertanto, All’A.T.O. n.1 di Palermo viene ordinato di consentire l’accesso a tali documenti entro il termine di 30 giorni dalla notifica della sentenza.
“Esprimiamo grande soddisfazione – commenta il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli – in quanto ciò consente a CODICI di difendere il diritto dell’utente ad avere il risarcimento. Si invitano, perciò, gli utenti stessi a rivolgersi presso la nostra sede per il recupero della somma e per eventuali chiarimenti”.