Un’altra morte sospetta in corsia riaccende i riflettori sulla sanità in Calabria ed ancora una volta si parla di essa in modo negativo.
Apprendiamo dagli organi di stampa del decesso di Giorgio Nanni, 48 anni, , operaio di Roccella Jonica , vittima di un incidente stradale e ,secondo quanto sostenuto dai parenti, il sinistro sarebbe stato alquanto banale. E’ quanto hanno dichiarato i familiari che ora vogliono chiarezza su quanto sarebbe accaduto nel lasso di tempo intercorso tra il ricovero al Pronto soccorso di Nanni e il suo trasferimento, dopo un periodo tutt’altro che breve, nella sala operatoria del reparto di Chirurgia d’urgenza. Saranno l’autopsia disposta dalla Procura di Locri e le indagini dei Carabinieri delle stazioni di Locri e di Marina di Gioiosa a stabilire sei il decesso dell’uomo sia imputabile ad un errore sanitario. Siamo qui ancora tutti assieme per difendere le vittime della malasanità- dichiara Marcella Rosetta- Segretaria regionale di CODICI ; una vera e propria “task force” al fianco dei cittadini che devono scontare le conseguenze nefaste di inefficienze in ambito medico-sanitario E mentre il tempo per battibeccare, opporsi, dividersi, discutere, polemizzare non manca mai, continuano a spezzarsi vite umane nella nostra regione ed è questo il timore martellante – che va ad aggiungersi all’ormai lungo elenco di falle nel sistema sanitario regionale. L’allarme riguarda tutta la penisola, ma al Sud ha una incidenza ancora più drammatica: lo raccontano i fatti, lo confermano i dati, lo provano i tribunali. Ma, soprattutto, lo subiscono le persone. Su 8 milioni di persone ricoverate ogni anno, 320 mila (pari a circa il 4%) subiscono danni o conseguenze (malattie) dovute a errori nelle cure o a disservizi che potrebbero essere evitati. Ma è il capitolo relativo alle morti, quello che deve fare più riflettere: le stime oscillano tra un minimo di 14 mila a un massimo di 50 mila pazienti che muoiono in conseguenza di errori compiuti da medici o provocati da una non adeguata organizzazione delle strutture sanitarie. E allora, senza cavalcare strumentalmente l’onda emotiva di un uomo che muore ,attendendo la doverosa chiarezza e (in caso di responsabilità) severità, una riflessione viene spontanea: Perché il momento più difficile e delicato, quando l’errore medico è avvenuto, consiste proprio nell’ottenere giustizia del grave torto subito?
“ Tra il dolore, lo smarrimento e la rabbia, spesso non si sa bene come comportarsi :La regione Calabria dovrebbe una buona volta ritrovare la saggia lucidità di stringersi unita, almeno di fronte a certi problemi gravi che la riguardano intera, superando dibattiti sterili, accantonando speculazioni , per ritrovare finalmente un’unione che dà la forza ed è, in primis, a vantaggio dei diritti e della salute dei cittadini- conclude Marcella Rosetta”.
L’associazione Codici ha inviato esposto alla Procura della Repubblica affinchè si accertino le eventuali responsabilità di quanto descritto in oggetto,ravvisando la necessità di approfondire se l’operato dei sanitari sia stato conforme ai protocolli di perizia, competenza professionale e scrupolosità dovuta al caso.
L’Associazione Codici Calabria – , attraverso la sua campagna “INDIGNAMOCI” sta raccogliendo i casi di malasanità che si verificano nel territorio regionale e invita i cittadini a denunciare presso il proprio sportello, situato in Corso Mazzini, 259 Catanzaro, Tel, Fax 0961769596 e- mail: [email protected] , poiché il principale scopo dell’associazione è tutelare i pazienti vittime di malasanità pubblica e privata da errori medici e sanitari.