E’ morto a 51 anni dopo aver peregrinato per quattro ospedali tra Subiaco, Tivoli e Roma ma, nonostante presentasse difficoltà respiratorie e chiedesse di essere ricoverato, i sanitari dei Pronto Soccorso hanno sottovalutato la situazione rispedendolo a casa dopo ogni visita.
“Vogliamo fare chiarezza sulla vicenda, sono vari i punti oscuri che necessitano di chiarimenti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – E’ doveroso infatti nei confronti della vittima e della famiglia individuare le singole responsabilità”.
Secondo la Commissione parlamentare errori, mediamente in Italia ogni settimana si registrano 4 casi di presunta malasanità. Da fine aprile 2009 al 7 aprile 2011, i casi all’esame della Commissione sono stati 409, 276 di questi riguardano la morte del paziente.
Nella classifica delle Regioni che hanno la maglia nera per malasanità, il Lazio è al terzo posto, dopo Calabria e Sicilia, con 37 casi. La Regione è al terzo posto anche per quanto riguarda i decessi legati a presunti casi di malasanità, con 24 morti, 21 sono invece i casi di presunti errori.. Infine, su 127 casi di presunta malasanità legata a inefficienze di vario tipo – carenze, strutture inadeguate – che potrebbero aver portato alla morte di 91 pazienti, 16 riguardano le strutture del Lazio.
“Occorre mantenere alta la guardia – conclude Giacomelli – e soprattutto muovere tutti gli organi in grado di fare chiarezza su vicende di presunta malasanità. Il Lazio è al terzo posto per casi di malpractice e per i decessi legati a presunta malasanità. Non è un primato di cui andare fieri”.
In particolare, il Codici esige chiarezza sulla morte del 51enne romano, per questo ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica.