Dopo più di due anni dall’inizio della tragica vicenda che ha visto coinvolta l’Aurelia Hospital di Roma, clinica convenzionata con il SSN, e 80 pazienti positivi al batterio acinetobacter baumannii, sono poche le risposte che il Codici è riuscito ad ottenere nonostante le azioni avviate per fare chiarezza.
“Quella del 2009 all’Aurelia Hospital è stata quasi un’epidemia, sono morti 26 pazienti e le responsabilità sono ancora tutte da accertare. Gli 80 ricoverati presso l’Azienda e le vittime poi decedute non hanno ancora ottenuto giustizia – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici.
Il Codici si è mosso attraverso accessi agli atti inviati al Commissario Straordinario della Regione Lazio, alla Asl RmE e all’Aurelia Hospital al fine di verificare l’effettiva applicazione dei programmi di sorveglianza e di controllo sulle infezioni e la loro efficacia ed accertare l’istituzione della commissione tecnica responsabile della lotta contro le infezioni ospedalieri all’interno dell’Aurelia Hospital.
“Il silenzio è stato purtroppo assordante – continua il Segretario Nazionale – tant’è che abbiamo inviato un atto di diffida. Anche in questo caso non è pervenuto alcun riscontro dalla Regione Lazio e dal Commissario Straordinario della Sanità. Le risposte della Asl RmE non fornivano alcuna informazione sulla vicenda e sulla procedura di vigilanza adottata mentre l’Aurelia Hospital rispondeva: “ non abbiamo alcun obbligo di consentire a chicchessia l’accesso ai nostri documenti”.
“Non siamo stati messi in condizione di svolgere il nostro lavoro a tutela del diritto alla salute – prosegue Giacomelli – Il Codici ha così presentato ricorso al Tar che ha colpito ancora una volta. Il ricorso è stato infatti respinto “non risultando precluso all’istante la possibilità di formulare ulteriori e successive istanze di accesso indirizzate ad atti specificamente individuati”.
Intanto la Regione scrive che è in possesso della copia della “Relazione interna su possibili casi di infezioni ospedaliere presso l’Aurelia Hospital” , della relazione della ASL RmE e la nota dell’Aurelia Hospital.
“La vicenda– conclude Giacomelli – coinvolge a pieno titolo i cittadini ed è interesse di Codici tutelare la salute e la dignità dei pazienti. I silenzi, le non risposte, la scarsa attenzione rispetto alla questione sono uno schiaffo in pieno volto ai pazienti ed una mancanza di rispetto per le vittime. Il nostro auspicio è che la vicenda non cada nell’oblio”.
Il Codici ha pertanto scritto al Presidente alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli errori sanitari affinché venga dato spazio al principio di trasparenza e visionare gli atti e ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica perché intervenga per far luce sul caso.