Come cambia l’etichettatura dei prodotti alimentari

E’ recente il decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che sancisce le nuove norme in materia di leggibilità delle informazioni inerenti l’origine dei prodotti alimentari.

La normativa decreta che le diciture devono essere stampate con caratteri tipografici la cui parte mediana è pari a 1,2 mm e devono essere sempre apposte in etichetta nello stesso campo visivo ed in prossimità della denominazione di vendita.

Per avere un quadro specifico della situazione, Codici ha intervistato Piero Gonnelli, Presidente dell’A.I.F.O, Associazione Italiana Frantoiani Oleari, che ha ampiamente illustrato le problematiche delle nuove normative. Queste, infatti, nella loro versione provvisoria prevedevano misurazioni più grandi delle attuali. Il criterio di grandezza delle scritte, di 1,2 mm, provoca in primo luogo serie difficoltà di lettura. Inoltre, il “virgola 2” è di difficile calcolo per gli organismi di controllo, situazione che scatenerà sicuramente contestazioni.
Avranno problemi soprattutto le piccole imprese, impegnate quotidianamente a promuovere il prodotto italiano pur non avendo, spesso, a disposizione ingenti quantità di capitali. In questo caso le imprese, se abituate ad usare caratteri particolarmente grandi, sarebbero costrette a rifare completamente l’etichettatura.
Insomma, il sistema appare troppo rigido, la misurazione è ridicola.
L’associazione, comunque, riconosce l’importante passo in avanti fatto dal Ministero, che ha reso chiaro l’obbligo della dichiarazione dell’origine in etichetta, ma l’intervento normativo è vano se la misurazione concordata rimane di 1,2 mm.

“Certamente – dichiara Valentina Coppola, Responsabile Codici Ambiente – questa normativa è deleteria per i produttori che investono sulla qualità. Infatti, se i consumatori non sono messi nelle condizioni di leggere gli ingredienti di un alimento o, nel caso dell’olio, se si tratta di un prodotto ottenuto da olive di provenienza italiana, comunitaria o extracomunitaria, non avranno modo di scegliere il prodotto di qualità, ma si orienteranno solo sul prezzo e non sarà rispettato il principio di scelta consapevole.”