Quali responsabilità si celano dietro le morti di Valle Galeria? È il momento di rompere il muro del silenzio.
Il Codici chiede al nuovo Consiglio Regionale una Commissione d’Inchiesta per accertare le responsabilità delle morti di Valle Galeria. Sono ancora molte le questioni da chiarire circa la pericolosità dell’area e le cause delle morti e delle malattie dei residenti.
I dati epidemiologici, però, parlano chiaro e fanno comprendere quali siano i rischi per la popolazione. Esiste una associazione tra mortalità e livelli di esposizione a H2S, idrogeno solforato. Si tratta di un gas incolore dall’odore caratteristico di uova marce, in questo caso selezionato come tracciante della discarica. L’analisi evidenzia un aumento della frequenza di casi di mortalità per tumore della laringe, della vescica all’aumentare dell’esposizione all’H2S. Mentre per quanto riguarda i ricoveri, l’analisi rileva una correlazione tra l’H2S e malattie dell’apparato circolatorio nelle donne.
Negli ultimi anni, nella zona circostante Ponte Galeria sono aumentate negli uomini le patologie dell’apparato respiratorio. Per le patologie tumorali si registra per le donne un aumento di tumore della mammella. Tra gli uomini si è riscontrato un aumento di ricoveri per patologie alla tiroide.
Secondo la sintesi degli ultimi risultati del monitoraggio effettuato dall’Arpa Lazio sulle acque superficiali e sotterranee è emerso uno stato di contaminazione diffuso delle acque. In particolare è risultata la presenza, con valori superiori ai limiti di legge, delle seguenti sostanze: solfati, ferro, manganese, arsenico, cromo totale, nichel, alluminio, piombo benzene, p-xilene, clorulo di vinile, diclorobenzene, tetracloroetilene e infine il burtibenzenesolfinammide, sostanza indicata come possibile marker di contaminazione da discarica rifiuti RSU (Dipartimento di epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio del 2012).
Oggi Malagrotta e Valle Galeria sono diventate il simbolo dell’emergenza rifiuti del Lazio. Ma cosa potevano fare le amministrazioni per impedire lo sviluppo di una così grande problematica? Innanzitutto è lecito chiedersi perché la Regione Lazio in questi anni abbia concesso diverse autorizzazioni su un terreno così ampiamente interessato da attività industriali.
Riassumendo, questo è quanto successo nell’area di Malagrotta:
· E’ stato autorizzato l’esercizio di impianti di rilevante impatto ambientale (raffineria, inceneritore di rifiuti ospedalieri, discarica di rifiuti urbani, gassificatore di rifiuti urbani selezionati, ecc.).
· Nel 2005 è stato approvato il piano di adeguamento della discarica con previsione di chiusura della stessa a fine 2006. Successive proroghe la mantengono ancora in esercizio.
· Nel 2009 è stata concessa, con prescrizioni, l’Autorizzazione Ambientale Integrata (AIA) all’esercizio dell’inceneritore dei rifiuti, installato all’interno della discarica in esercizio.
In tutti questi anni la Regione Lazio ha concesso le seguenti autorizzazioni:
· All’esercizio della discarica.
· Al piano di risanamento della stessa ex lege 36 del 2003.
· All’avviamento dell’inceneritore;
· Alla preparazione della nuova discarica di Monti dell’Ortaccio, sita a pochi metri dall’attuale discarica.
· Alla nota situazione di Testa di Cane.
Come è possibile che siano state concesse così tante autorizzazioni su terreni di cui non si disponeva dei dati sulla qualità ambientale?
“In base a quanto sopra esposto il Codici chiede al nuovo Consiglio Regionale una Commissione d’Inchiesta per accertare le responsabilità delle morti di Valle Galeria. Troppe persone si sono ammalate, troppe sono morte. È arrivato il momento di squarciare il velo di omertà che si è formato intorno alla vicenda. Se ci sono delle omissioni, delle mancanze da parte di soggetti responsabili, queste devono uscire alla luce del sole”.
Questi i temi approfonditi nella conferenza stampa “Valle Galeria: morti sospette per inquinamento. L’azione collettiva popolare di risarcimento danni”, tenutasi giovedì 4 aprile, alle ore 11:30, presso la sede Nazionale del Codici in V.le Marconi 94, Roma.