Continuano i “viaggi della vita” tra gli ospedali della Calabria, regione definita come la “maglia nera”.
Nell’ultimo periodo ad essere al centro del ciclone gli ospedali di Locri e Polistena. In questi giorni si sono verificati due episodi che confermano quelli che sono i dati sui casi di malasanità del territorio. Nella notte tra giovedì e venerdì la Tac dell’ospedale di Locri è andata in tilt a causa di una scheda bruciata; questo guasto ha causato la morte di un ottantenne. Giunto in ospedale con un’emorragia cerebrale in corso è stato trasportato presso l’ospedale di Polistena per gli esami, al termine dei quali è stato riportato a Locri dove, dopo qualche ora dal ricovero, ha cessato di vivere. Un trasferimento fatale che si è concluso con una tragedia.
Si ricorda che qualche giorno prima un giovane giunto all’ospedale di Locri per un’endoscopia d’urgenza, perché in corso un’emorragia, è stato trasferito ai “Riuniti” di Reggio Calabria poiché l’ospedale non era in grado di intervenire. “ Si tratta di circostanze critiche che riducono la tempistica di pronto intervento, specie nei “viaggi della vita”- commentano Ivano Giacomelli Segretario Nazionale di Codici e Giuseppe Salamone Segretario Regionale Codici Calabria- le due campagne portante avanti dall’associazione, “Indigniamoci” e “ Le vittime non siete voi”, vogliono proprio portare alla luce tutti questi “difetti” del sistema sanitario e del personale medico affinchè si possa intervenire. Ogni giorno apprendiamo dalla stampa di nuovi presunti casi di malasanità negli ospedali calabresi. Non è possibile che i cittadini debbano mettere in conto che anche le più banali procedure mediche possano dar luogo a errori o addirittura a tragedie. Nelle strutture, specie quelle pubbliche, i pazienti si dovrebbero sentire protetti e assistiti non dimenticati!”.
Laureana Di Borrello