La vicenda dei contatori elettronici Enel è tornata alla ribalta.
La questione della certificazione dei contatori Elettronici Enel, ma usati anche da altri distributori come Acea, è di vecchia data.
Fino ad oggi il MISE non ha mai dato seguito a quanto previsto dalla legge, cioè che vengano certificati da un ente terzo, che stabilisca la loro corretta misurazione.
Come tutti sanno la telettura in questo Paese è una chimera ed è la principale causa di contenzioso con gli utenti perchè genera conguagli stratosferici e fatturazioni errate.
Di recente infatti tra gli addetti ai lavori gira il termine ”l’effettiva – corretta lettura”, per giustificare la riposta tipica che i distributori danno ai consumatori che reclamando, fornendo l’effettiva lettura, si vedono rispondere dai distributori che per loro la lettura è corretta.
Ci si è sempre chiesto: ma chi ci assicura realmente che funzionino e leggano l’effettivo consumo se non sono mai stati certificati da un ente terzo?
La notizia del giorno è che finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di chiedere spiegazioni al MISE.
Un deputato del M5S Davide Crippa, vicepresidente della X Commissione della Camera che ho avuto modo di conoscere nell’audizione del 10 ottobre sulla Strategia Energetica Nazionale.
Crippa ed altri deputati del movimento, oggi hanno presentato una“Question time” interrogazione a riposta immediata in commissione, una richiesta al ministero dello Sviluppo Economico dal seguente contenuto:[…]il governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica;
di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchio “China Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea; […]
La risposta del MISE: […]La legislazione in materia, è in effetti lacunosa ed ha probabilmente risentito anche della circostanza che almeno per tutti gli anni in cui la fornitura dell’energia elettrica era riservata allo Stato o ad imprese concessionarie, l’affidabilità della misurazione era nei fatti ritenuta connessa alla caratterizzazione pubblica del soggetto distributore. Inoltre, ha risentito dell’oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioni normative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblico essenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione e che non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senza tener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzioni di tale servizio pubblico. […]
In sostanza il MISE ammette che vi è stata completa anarchia sulla questione e che i Distributori hanno fatto quello che volevano, persino autocertificarsi i contatori cinesi che hanno pagato i consumatori italiani.
Questo è un fatto gravissimo. Chi ci assicura che leggono esattamente il consumo? Chi ci assicura che i consumatori in questi anni hanno pagato pedissequamente quello che hanno consumato?
Oltre a congratularci con Il M5S e con Crippa, adesso faremo la nostra parte per obbligare chi deve rimediare e far capire agli italiani se hanno pagato correttamente e se tutto rientra nei limiti di legge attivando subito una Class Action contro i responsabili.
Ma sopratutto far pagare l’effettivo consumo agli italiani “Guerrieri delle letture stimate”!
La diffida è stata presentata e la class action è stata lanciata.
Come partecipare alla CLASS ACTION
Perché avvantaggiare i distributori/venditori di energia?
Perché danneggiare i consumatori? Codici ha già inviato un atto di diffida al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente dell’AEEG per ottenere l’emanazione di atti amministrativi delle leggi metriche sui contatori di energia elettrica ed ora avvia un’azione collettiva.
Se vuoi ottenere un risarcimento dei danni causati da una contabilizzazione/fatturazione del consumo di energia avvenuta con contatori privi dei requisiti richiesti dalla legge e avere informazioni sull’azione legale, telefona allo 06.55301808. Intanto puoi registrarti e scaricare il modulo di adesione dopo esserti registrato al sito, dalla sezione “modulistica”.
Inviare tutta la documentazione, modulo adesione,ultima bolletta e copia documento identità a:Associazione Codici via G.Marconi numero 94 CAP 00146 Roma, indicando sulla busta Class Action contatori ElettroniciSeguiranno istruzioni, grazie per la collaborazione.
ATTENZIONE
Stiamo per ora analizzando i vostri commenti postati sul sito e, per catalogarli e renderli omogenei, vi chiediamo di attenervi, d’ora in avanti, alle seguenti istruzioni:
1) Indicate la località dell’utenza e il fornitore.
2) Verificate la tipologia del contatore. Se sulla targhetta, a destra del simbolo CE c’è una M seguita da due numeri, il contatore è regolare e, per ora, non è oggetto di contestazione. In caso contrario rientrate nella CA.
3) Se il display è leggibile, confrontate il numero del POD, indicato sul display, con quello della bolletta. Se i numeri di POD non corrispondono, rientrate nella CA
4) Se non riuscite a leggere il display, rientrate nella CA.
5) Se il display è leggibile, sia in presenza di consumi anomal,i ma anche come buona regola, è necessario che rileviate il contatore, registrando i dati di consumo, settimanale e mensile.
6) Per registrare i dati di consumo dovete rilevare la lettura dei “kWh del periodo attuale” e verificarne la progressività. Registrate inoltre le letture delle diverse fasce di consumo, se disponibili.
ATTENZIONE: SONO CHIUSE LE ADESIONI ALLA CLASS ACTION, SE RISCONTRI PROBLEMI CON IL TUO CONTATORE,
CONTATTA LO SPORTELLO LEGALE al Tel: 06.5571996
APERTO dal Lunedì al Venerdì dalle ore 13:30 alle ore 18:30