L’Associazione Codici torna sulla vicenda del 18enne investito da un’auto pirata a Roma e replica alle accuse ricevute dall’Ares 118.
“Ci dispiace – dichiara il Segretario Nazionale dell’Associazione Codici Ivano Giacomelli – che l’Ares 118 non abbia compreso il senso del nostro intervento in merito al tour degli ospedali di Roma a cui è stato costretto il 18enne, che ha raccontato la sua disavventura al quotidiano Il Messaggero. Non si tratta di stare con il cronometro in mano per vedere quante ore ha trascorso il paziente in ambulanza oppure disegnare sulla mappa il giro che hanno fatto i soccorritori – sottolinea Ivano Giacomelli – quello che conta è fare in modo che al cittadino non vengano chiuse le porte di un ospedale perché non ci sono posti letto disponibili. Questo è il problema e dovrebbe stare a cuore anche all’Ares 118 – aggiunge il Segretario Nazionale dell’Associazione Codici – in quanto la certezza del ricovero permetterebbe anche ai suoi operatori, impegnati in un preziosissimo lavoro quotidiano, di evitare faticosi giri alla ricerca dell’ospedale libero, togliendo magari tempo ad altre emergenze. Questo era il senso del nostro intervento – continua Ivano Giacomelli – e siamo contenti che il presidente della Commissione Sanità alla Regione Lazio Giuseppe Simeone l’abbia ripreso per chiedere chiarimenti al presidente Nicola Zingaretti ed all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Storie come quella vissuta dal 18enne a Roma non rendono giustizia a chi, come gli operatori dell’Ares 118, ogni giorno si sacrifica per offrire ai cittadini una sanità quanto meno decorosa – conclude il Segretario Nazionale dell’Associazione Codici – e devono essere da sprone per adottare azioni che permettano di migliorare un servizio che troppo spesso provoca disagi agli utenti, a volte rischiosi e pericolosi”.