Soli e con una pensione minima. È l’identikit degli anziani che rischiano di sprofondare nella povertà energetica, tracciato da un’indagine realizzata dallo Spi Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio, presentata nei giorni scorsi a Roma. Un’iniziativa interessante, che ha permesso di fare luce su un tema che l’Associazione Codici segue con attenzione da diversi anni.
In Italia, secondo i dati Istat, sono 9,4 milioni le persone che hanno difficoltà o non riescono a pagare le bollette. Un fenomeno in aumento, che colpisce non solo disoccupati ma anche fasce deboli. Emblematico il dato che riguarda gli anziani: il 47% è ridotto in povertà energetica o rischia di finirci.
Secondo l’indagine condotta da Spi Cgil e Fondazione Di Vittorio, il 14% degli anziani è indigente, mentre oltre il 33% è a rischio povertà energetica. Sono soprattutto persone sole, tendenzialmente vedove o vedovi, che vivono in abitazioni che non superano i 60mq all’interno di condomini ed in città.
“Negli ultimi anni – spiega la Responsabile degli Affari Istituzionali di Codici Carla Pillitu – abbiamo girato l’Italia per informare i cittadini sul Bonus Energia. È uno strumento importante, che consente di accedere ad agevolazioni che permettono di combattere la povertà energetica. Purtroppo abbiamo constatato che molti ne ignorano l’esistenza. Non sanno cos’è il Bonus Energia, come chiederlo ed a chi rivolgersi per ottenerlo. A questo bisogna aggiungere il fatto che in alcuni casi i Caf non lo segnalano ed in altri gli utenti preferiscono non farne richiesta per una questione di pudore, perché si vergognano a recarsi in Comune rivelando la propria condizione di difficoltà”.
L’emergenza c’è, il problema è reale e deve essere risolto prima che coinvolga una fascia sempre più grande di popolazione. “Il nostro auspicio – afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – è che il Governo intervenga al più presto. La soluzione c’è ed è quella di semplificare l’accesso al Bonus Energia, rendendolo automatico. Dall’ultima indagine conoscitiva di Arera è emerso che in pochi sono a conoscenza di questi sconti e del loro impatto economico, e chi lo sa deve affrontare un iter burocratico talmente complesso che spesso scoraggia gli utenti a seguirlo, anche perché in alcuni casi il bonus è inadeguato rispetto alla spesa sostenuta”.
Soli e con una pensione minima. È l’identikit degli anziani che rischiano di sprofondare nella povertà energetica, tracciato da un’indagine realizzata dallo Spi Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio, presentata nei giorni scorsi a Roma. Un’iniziativa interessante, che ha permesso di fare luce su un tema che l’Associazione Codici segue con attenzione da diversi anni.
In Italia, secondo i dati Istat, sono 9,4 milioni le persone che hanno difficoltà o non riescono a pagare le bollette. Un fenomeno in aumento, che colpisce non solo disoccupati ma anche fasce deboli. Emblematico il dato che riguarda gli anziani: il 47% è ridotto in povertà energetica o rischia di finirci.
Secondo l’indagine condotta da Spi Cgil e Fondazione Di Vittorio, il 14% degli anziani è indigente, mentre oltre il 33% è a rischio povertà energetica. Sono soprattutto persone sole, tendenzialmente vedove o vedovi, che vivono in abitazioni che non superano i 60mq all’interno di condomini ed in città.
“Negli ultimi anni – spiega la Responsabile degli Affari Istituzionali di Codici Carla Pillitu – abbiamo girato l’Italia per informare i cittadini sul Bonus Energia. È uno strumento importante, che consente di accedere ad agevolazioni che permettono di combattere la povertà energetica. Purtroppo abbiamo constatato che molti ne ignorano l’esistenza. Non sanno cos’è il Bonus Energia, come chiederlo ed a chi rivolgersi per ottenerlo. A questo bisogna aggiungere il fatto che in alcuni casi i Caf non lo segnalano ed in altri gli utenti preferiscono non farne richiesta per una questione di pudore, perché si vergognano a recarsi in Comune rivelando la propria condizione di difficoltà”.
L’emergenza c’è, il problema è reale e deve essere risolto prima che coinvolga una fascia sempre più grande di popolazione. “Il nostro auspicio – afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – è che il Governo intervenga al più presto. La soluzione c’è ed è quella di semplificare l’accesso al Bonus Energia, rendendolo automatico. Dall’ultima indagine conoscitiva di Arera è emerso che in pochi sono a conoscenza di questi sconti e del loro impatto economico, e chi lo sa deve affrontare un iter burocratico talmente complesso che spesso scoraggia gli utenti a seguirlo, anche perché in alcuni casi il bonus è inadeguato rispetto alla spesa sostenuta”.