Una vista mozzafiato, un mare bellissimo, una struttura immersa nella natura.
Si presenta così il Villaggio Punta Fram di Pantelleria, definito sul sito dell’Aurum Hotels come “l’hotel più spettacolare del Mediterraneo”. Una descrizione da sogno, come la galleria fotografica che l’accompagna, che ha convinto tanti a prenotare un soggiorno che però ha deluso, per usare un eufemismo, le loro aspettative. Sporcizia, degrado, nessun responsabile nella struttura a cui chiedere assistenza: per molti la vacanza da favola si è trasformata in un incubo. Tante le proteste su internet. Alcuni hanno deciso di rivolgersi a Codici per denunciare l’accaduto.
“Quando siamo arrivati all’hotel – racconta una famiglia della provincia di Alessandria – abbiamo trovato Carabinieri ed Azienda Sanitaria Provinciale impegnati in un sopralluogo per verificare le condizioni igienico sanitarie della struttura. Abbiamo provato a chiedere assistenza, ma non c’erano responsabili, solo alcuni ragazzi che avranno avuto circa 20 anni e non potevano fare nulla. La cosa più grave, però, riguarda la scogliera a strapiombo sul mare su cui si affaccia l’hotel. Non c’era nessun cartello a segnalarla e nessuna protezione, nostro figlio non si è accorto del pericolo ed è caduto. Ha riportato diverse ferite, ma siamo stati fortunati, perché si è sfiorata la tragedia. A quel punto abbiamo deciso di interrompere la vacanza, non era più possibile restare lì”.
“Stiamo raccogliendo le segnalazioni dei consumatori – dichiara il Responsabile del Settore Vacanze di Codici Stefano Gallotta – abbiamo ricevuto diverse proteste, alcune accompagnate anche da foto che ritraggono una situazione indecente. A tutto questo si aggiunge il fatto che la piscina, uno dei punti forti della struttura, è stata temporaneamente chiusa per verifiche sulla qualità dell’acqua in seguito ad alcuni casi di eritema che avrebbero colpito dei bambini. I consumatori devono essere risarciti – conclude l’Avvocato Stefano Gallotta – ci siamo attivati per tutelarli e stiamo verificando se ci sono gli estremi per un’azione collettiva”.