Un’epidemia negli Usa, un pericolo in Italia.
È la situazione dei farmaci a base di oppioidi. Le case farmaceutiche statunitensi avrebbero spinto i medici a prescriverli anche quando non c’era bisogno. Risultato: 400 mila morti negli ultimi 20 anni, 2 milioni di dipendenti.
“Parliamo di cifre impressionanti ed inquietanti – commenta l’Avvocato di Codici Marcello Padovani – basti pensare che il numero di vittime tra gli statunitensi è stato superiore a quello registrato nella Seconda Guerra Mondiale. Anche per questo negli Usa è scoppiato uno scandalo, con le case farmaceutiche oggetto di cause miliardarie. Dal 2018 le prescrizioni di farmaci a base di oppioidi sono diminuite, ma resta l’allarme e per questo abbiamo deciso di prendere posizione”.
L’Associazione Codici si sta attivando per fornire assistenza legale nei casi di danni da farmaco o da responsabilità medica. “Invitiamo i pazienti e le loro famiglie – dichiara Marcello Padovani – a contattare la nostra associazione, siamo pronti a tutelarli. Alle autorità, invece, chiediamo di spiegare come pensano di arginare il pericolo che rappresentano gli antidolorifici a base di oppioidi. Riteniamo che sia necessario, da parte degli enti competenti, vigilare con la massima attenzione su questa situazione, perché presenta derive pericolose. Basti pensare al caso Fentanyl, un farmaco essenziale nelle terapie del dolore che si è trasformato nell’oppioide sintetico più comune nelle morti per overdose. In Italia se n’è parlato recentemente per il caso dello chef ritrovato senza vita a New York, ma negli Usa il Fentanyl è tristemente famoso, perché dal 2014 ha causato 200 mila decessi. Bisogna seguire con attenzione la somministrazione di questi farmaci, per assicurare le cure migliori ai malati – conclude l’Avvocato di Codici Marcello Padovani – ed al tempo stesso è necessario monitorarne la diffusione, per evitare che finiscano nel mercato illegale”.
Per contattare e chiedere assistenza all’Associazione Codici è possibile telefonare allo 06.5571996 oppure inviare un’email all’indirizzo [email protected].