L’Associazione Codici esprime soddisfazione in merito alla sentenza con cui la Corte d’Assise ha confermato i capi d’accusa nei confronti degli oltre 20 imputati del maxi processo al clan Spada, con condanne pesanti, anche tre ergastoli, e riconoscendo l’associazione mafiosa.
“Una sentenza importante – commenta l’Avvocato di Codici Carmine Laurenzano – una vittoria per i cittadini. A ottobre si aprirà il secondo filone del processo, legato a reati come usura e estorsione, e noi ci saremo. Ci costituiremo parte civile per tutelare le vittime, come stiamo facendo in altri processi, ad esempio quello al clan Gambacurta di Montespaccato, dove ci auguriamo che le istituzioni facciano sentire la loro presenza così come hanno fatto nel maxi processo al clan Spada”.
“È necessario che lo Stato e gli Enti Locali occupino materialmente gli spazi lasciati vuoti dalla criminalità organizzata – afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – solo così è possibile riappropriarsi del territorio, sottraendolo alla malavita e riconsegnandolo alla legalità. Le istituzioni non possono lasciare soli i cittadini e nemmeno le associazioni antiracket ed antiusura, che rappresentano un presidio di legalità sul territorio ed un prezioso supporto per le vittime”.
Intanto l’Associazione Codici ha deciso di potenziare la propria rete di Sportelli antiracket e antiusura presenti nella Regione Lazio. Nella giornata di ieri, presso la sede nazionale di via Belluzzo a Roma, si è tenuto il primo di una serie di seminari per la preparazione dei professionisti che presidiano e presidieranno questi centri di ascolto e di assistenza.