Il paziente è gravemente malato, non è autosufficiente e ha bisogno di un’assistenza presso una struttura adeguata. Soluzione? Dimissioni.
Il caso San Camillo-Forlanini
È l’incredibile decisione adottata dalla Direzione Sanitaria dell’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma per una signora anziana ricoverata l’estate scorsa presso il reparto di Cardiologia.
Un silenzio inaccettabile
“Rimaniamo allibiti di fronte al comportamento della Direzione Sanitaria – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – le segnalazioni dei familiari, comprensibilmente preoccupati, sono state ignorate e non c’è stata nessuna risposta nemmeno al nostro atto formale di opposizione alle dimissioni. Un silenzio assordante, inaccettabile. Non è questo il modo di seguire un paziente. Non solo la signora è stata dimessa senza un’adeguata copertura assistenziale, ma non è stato nemmeno richiesto l’intervento dell’Unità di Valutazione Geriatrica Multidisciplinare della Asl per valutare un eventuale trasferimento presso un’altra struttura idonea alle esigenze di assistenza”.
L’ispezione
Di fronte al muro di gomma che è stato alzato davanti ai parenti dell’anziana signora, l’Associazione Codici ha deciso di non arrendersi e di andare avanti, interessando della vicenda la Regione Lazio. “Abbiamo inviato la richiesta di una verifica sulle modalità assistenziali dell’ospedale San Camillo-Forlanini, con particolare riferimento alle modalità di dimissione dei malati cronici non autosufficienti – spiega il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – al fine di appurare se le direttive a tutela di queste persone fragili sono rispettate in maniera rigorosa. Al tempo stesso, siamo pronti a presentare una formale denuncia nel caso in cui ancora una volta non dovesse arrivare una risposta dalla Direzione Sanitaria della struttura”.