Il Codici denuncia il grave comportamento dell’Ospedale Niguarda di Milano.
Una diffida dopo l’esposto
La direzione della struttura sanitaria ha risposto con una diffida al comunicato stampa con cui l’associazione ha annunciato l’invio di un esposto al Ministero della Salute per chiedere di fare chiarezza sul ricovero di un paziente di 76 anni.
Appuntamento in Tribunale
“Di solito – afferma l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – non rispondiamo a minacce così insulse, ma questa volta abbiamo voluto fare un’eccezione perché l’iniziativa assunta dall’Ospedale Niguarda è grave ed offensiva. Prima di ricorrere ad una diffida intimidatoria, la direzione sanitaria avrebbe fatto meglio ad informarsi sull’operato della propria struttura, perché in questo modo avrebbe appurato che quanto da noi dichiarato è certificato. Il paziente è stato inserito in uno studio clinico senza consenso informato specifico e senza autorizzazione del comitato etico, l’intervento è stato eseguito con protesi che hanno avuto effetti avversi non segnalati al Ministero, che non è stato informato nemmeno sulla consegna delle protesi alla ditta, di cui non sono stati registrati i lotti utilizzati. Non sarà una diffida a fermare la nostra azione. Andremo avanti per fare luce su questa vicenda – conclude il Segretario Nazionale di Codici – e tranquillizziamo la direzione sanitaria dell’Ospedale Niguarda: ci vedremo presto in un’aula del Tribunale di Milano, esattamente l’8 giugno”.