Bellissima di nome, ma non di fatto. È la crociera targata Msc, che, alla luce dell’emergenza Coronavirus, ha cancellato le tappe previste in Oman per il viaggio programmato per il 7 marzo scorso.
Peccato che la compagnia abbia avvisato i crocieristi soltanto pochi giorni prima della partenza, infliggendo pesantissime penali a chi ha deciso di annullare la vacanza. Risultato? Viaggiatori infuriati e decine di segnalazioni all’associazione Codici, che ha avviato una class action per il rimborso integrale della crociera ed il risarcimento del danno.
Viaggiatori avvisati in ritardo
“Fin dall’ultima settimana di febbraio – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – sul sito Viaggiare Sicuri della Farnesina era possibile leggere le misure restrittive adottate dalle autorità locali che rendevano impossibile lo sbarco in Oman per le compagnie di crociera. Nonostante i reiterati solleciti da parte dei viaggiatori per avere conferma di possibili variazioni, Msc ha informato i crocieristi delle modifiche solo poche ore prima della partenza, in alcuni casi la comunicazione non è stata nemmeno effettuata, e non li ha avvisati del diritto di recedere dal contratto, come previsto dal Codice del Turismo e dal contratto della stessa compagnia”.
Class action per rimborso e risarcimento
Da qui la protesta dei crocieristi. In tanti si sono rivolti all’associazione Codici, che si è subito attivata per fornire assistenza. “Un altro aspetto grave della vicenda – afferma l’avvocato Stefano Gallotta, Responsabile del Settore Trasporti e Turismo di Codici – è che di fronte alla richiesta formale di rinuncia al viaggio e di restituzione delle somme versate a causa della variazione del pacchetto turistico, legittimamente avanzata da una cinquantina di crocieristi che si sono rivolti alla nostra associazione, la compagnia ha rifiutato ogni restituzione degli importi senza alcuna giustificazione, disattendendo così quanto previsto dall’articolo 40 del Codice del Turismo e dalle stesse condizioni generali del contratto di viaggio della Msc. Peraltro – prosegue il legale – a causa del grave ritardo nell’invio degli avvisi sulla modifica della vacanza, pur sollecitato da alcuni viaggiatori anche a mezzo Pec, alcuni di loro hanno ricevuto la comunicazione quando ormai erano già a Dubai e così, nonostante la scelta della loro crociera fosse mirata innanzitutto a visitare l’Oman, non hanno potuto fare altro che accettare un nuovo itinerario che, di fatto, prevedeva solo le tappe ripetitive negli Emirati Arabi Uniti. Anche in favore di questi viaggiatori, nei confronti dei quali Msc non ritiene di riconoscere alcun importo per riduzione del prezzo e danno da vacanza rovinata, proporremo iniziative giudiziarie parallele alla class action, essendo evidenti le violazioni contrattuali poste in essere dalla compagnia. Il comportamento di Msc è gravissimo – conclude l’avvocato Gallotta – considerando anche la decisione di applicare le penali di recesso, ignorando il diritto del viaggiatore di recedere dal contratto senza corrispondere alcuna spesa. Siamo pronti a dare battaglia in tutte le sedi per ottenere il rimborso del pacchetto ed il risarcimento dei danni, ritenendo inaccettabile che una compagnia importante come la Msc operi in totale spregio delle normative vigenti, violando i sacrosanti diritti di clienti che le avevano dato fiducia per un’occasione di viaggio onerosa e difficilmente ripetibile”.
Info e assistenza
Per richiedere assistenza, i crocieristi possono contattare l’associazione Codici inviando un messaggio al numero WhatsApp 338.48.04.415 oppure scrivendo un’email a [email protected].