Codici: casi di Covid-19 tra i viaggiatori rientrati dalla crociera negli Emirati con la Msc Bellissima - CODICI | ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI

Codici: casi di Covid-19 tra i viaggiatori rientrati dalla crociera negli Emirati con la Msc Bellissima

Una vicenda che assume contorni sempre più gravi e inaccettabili.

È quella della gestione della crociera della Msc Bellissima con partenza il 7 marzo e con alcune tappe previste in Oman. 

Dal sogno all’incubo
Una vacanza da sogno che si è trasformata in un incubo, con un mare di proteste da parte di molti viaggiatori per il trattamento ricevuto dalla compagnia, accompagnate ora dal terrore per il Coronavirus, che ha contagiato alcuni passeggeri. In questi giorni l’associazione Codici ha raccolto le segnalazioni di decine di crocieristi, ma ormai la questione va oltre il problema del cambio di itinerario, avendo coinvolto la salute, e per questo è stato chiesto l’intervento dell’Antitrust.

L’avviso della Farnesina
Ma andiamo con ordine. Dalla fine di febbraio, a causa dell’aumento dei casi di Covid-19 in Italia, le autorità omanite avevano stabilito il divieto di ingresso nel loro Paese per tutti i cittadini italiani, come riportato nel sito della Farnesina Viaggiare Sicuri. Msc, dunque, sapeva bene che le tappe previste in Oman, per la precisione a Muscat l’11 marzo ed a Khasab il 12 marzo, sarebbero state soppresse. 

Comunicazione in ritardo e nessun rimborso
“Ciò nonostante – afferma l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – invece di comunicarlo immediatamente ai viaggiatori come previsto dal Codice del Turismo e dalle stesse condizioni contrattuali Msc, dandogli così la possibilità di annullare il viaggio ed ottenere la restituzione di quanto versato, la compagnia ha comunicato soltanto il giorno della partenza, e neanche a tutti i crocieristi, la variazione dell’itinerario, che avrebbe previsto tre tappe negli Emirati Arabi, negando ogni rimborso a chi decideva di non partire.

Il contagio
Seppur preoccupati dall’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus, molti viaggiatori si sono fatti coraggio e sono partiti lo stesso per non perdere quanto versato, imbarcandosi per un viaggio assolutamente sconsigliabile, pericoloso e inopportuno. E qui veniamo alla piega drammatica che hanno preso gli eventi. 

“A causa dell’illegittimo operato di Msc – afferma l’avvocato Giacomelli – si sono verificati numerosi casi di croceristi che, durante il viaggio di rientro in Italia o una volta giunti a casa, hanno accusato i sintomi del Covid-19 e sono oggi positivi al virus. Alcuni di loro si erano rivolti alla nostra associazione prima della partenza ed eravamo riusciti a bloccarli, spiegando come recedere e chiedere i rimborsi, altri invece ci hanno contattato al loro rientro ed ora li assisteremo per ottenere giustizia per una vicenda gravissima”.

Dal Veneto una testimonianza drammatica
Drammatica la testimonianza di uno dei viaggiatori che si è rivolto all’associazione Codici, una sessantenne veneta che ora vive nell’angoscia per le condizioni del marito, ricoverato in terapia intensiva a Rovigo e positivo al Coronavirus, come lei, che si trova a casa con la febbre.

“Il giorno prima della partenza – racconta la signora – mio marito è andato a pagare e quando è tornato a casa mi ha detto che avevano bloccato due porti. Ero già dubbiosa sulla vacanza ed a quel punto non volevo più partire. Ho fatto le valigie solo due ore prima che venissero a prenderci con il pulmino per accompagnarci a Milano. Ora mio marito è ricoverato a Rovigo in terapia intensiva, attaccato a un respiratore, io sono positiva a casa, con la febbre che non mi vuole abbandonare. Spero che Dio ci aiuti”.

L’intervento dell’Antitrust
“Emerge in maniera sempre più forte e netta – dichiara l’avvocato Stefano Gallotta, Responsabile del Settore Turismo e Trasporti di Codici – che questa crociera non si doveva fare. Msc ha costretto i viaggiatori ad affrontare una vacanza ben diversa da quella scelta, in un periodo assolutamente inopportuno, dichiarando che i turisti avrebbero pagato le penali di cancellazione del 100% in caso di mancata partenza ed inducendoli così in errore. Prima della partenza avevamo inviato a tanti consumatori i moduli per recedere dai contratti ed ottenere la restituzione delle somme a seguito della variazione dell’itinerario, anche perché erano evidenti i rischi per la salute, ma solo Msc poteva e doveva fornire questi avvisi. Se la compagnia avesse rispettato la legge e le proprie condizioni contrattuali, pochissimi sarebbero partiti e oggi non avremmo persone positive al Covid-19, che tra l’altro potrebbero aver contagiato anche familiari o chiunque hanno incontrato una volta rientrate a casa. Quanto successo è inaccettabile e sarà sottoposto al vaglio di tutte le autorità competenti. Tale condotta, oltre a configurare ben più di un’omissione informativa ai sensi dell’articolo 22 Codice del Consumo e dell’articolo 41 Codice del Turismo – sottolinea l’avvocato Gallotta – non avendo fornito il necessario avviso ai croceristi in merito alla facoltà di scegliere tra l’accettazione della modifica con una riduzione del prezzo ed il recesso dal contratto senza penali, è ancor più grave perché, in palese violazione del quadro normativo, Msc ha costretto i viaggiatori ad affrontare un viaggio diverso da quello pattuito, in un periodo assolutamente pericoloso e inopportuno, dichiarando che i propri clienti avrebbero pagato le penali di cancellazione del 100% in caso di mancata partenza. La stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a cui chiederemo l’apertura di un’istruttoria, per una situazione simile benché meno grave ha sanzionato lo scorso anno Costa Crociere, rilevando una condotta riconducibile alla fattispecie di pratica aggressiva e scorretta, perché idonea ad attuare un indebito condizionamento delle scelte dei consumatori a mezzo di informazioni tardive, fuorvianti e contrarie al dato normativo, proprio come nel caso di specie”.

L’assistenza di Codici
L’associazione Codici rinnova l’invito ai viaggiatori che hanno prenotato la crociera con la Msc Bellissima in programma dal 7 marzo a richiedere assistenza per essere tutelati ed ottenere giustizia. Per informazioni e chiarimenti è possibile inviare un messaggio al numero WhatsApp 338.48.04.415 oppure un’email a [email protected].