Si allarga la campagna di adesione al ricorso presentato dall’associazione Codici contro l’ordinanza con cui la Regione Lazio ha disposto l’obbligo del vaccino antinfluenzale per gli over 65 ed il personale sanitario.
Non solo i cittadini, anche gli operatori stanno dimostrando interesse nei confronti dell’azione legale che il 9 giugno sarà discussa nella prima udienza convocata al Tar.
“Quale associazione dei consumatori – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – il nostro primo pensiero è andato inevitabilmente ai cittadini. Il ricorso al Tar contro il provvedimento della Regione, però, ha aperto una profonda riflessione tra il personale sanitario. Ce l’aspettavamo, perché l’ordinanza prevede per chi non si vaccina l’inidoneità temporanea dal 1° febbraio 2021 allo svolgimento della mansione lavorativa. Medici, personale sanitario, sociosanitario di assistenza, operatori di servizio di strutture di assistenza, anche se volontario, rischiano quindi la sospensione se decidono di rifiutare un vaccino efficace solo in una quota che varia tra 70% e 85% dei vaccinati, non protegge contro tutti i ceppi circolanti e poi a livello di immunità di gregge non ha nemmeno senso, perché la popolazione da tenere in considerazione è quella nazionale, non quella laziale. Non c’è base scientifica per rendere obbligatoria tale vaccinazione ed è quello che contestiamo, insieme all’ennesima imposizione dall’alto, ignorando i diritti delle persone. Per questo abbiamo deciso di presentare ricorso al Tar ed invitiamo gli over 65 ed il personale sanitario ad unirsi a noi in questa battaglia per riaffermare la libertà di scelta”.
Per aderire al ricorso presentato dall’associazione Codici è possibile scaricare l’apposito modulo oppure inviare un’email all’indirizzo [email protected].