Gli spostamenti colpiscono ancora.
Dopo le sanzioni ingiuste che hanno segnato la prima fase dell’emergenza Coronavirus, con cittadini multati perché andavano al lavoro o perché accompagnavano un parente anziano a fare la spesa, la Fase 2 segna un’altra iniziativa giudicata grave dall’associazione Codici. È quella adottata dalla Regione Puglia. Con l’ordinanza del 2 giugno, il Presidente Michele Emiliano ha disposto per chi arriva in Puglia da altre regioni o dall’estero l’obbligo di: segnalare lo spostamento, il trasferimento o l’ingresso in regione attraverso il modulo di auto-segnalazione disponibile sul portale Puglia Salute; dichiarare il luogo di provenienza ed il Comune in cui si soggiorna; conservare per un periodo di trenta giorni l’elenco dei luoghi visitati e delle persone frequentate durante il soggiorno.
“Altro che tutela – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – qui siamo alla schedatura, è inaccettabile. Come associazione che tutela i diritti del cittadino, sentiamo il dovere di arginare questa deriva autoritaria e per questo faremo ricorso al Tar contro l’ordinanza. In un momento così difficile, servirebbero interventi per aiutare gli italiani ed invece assistiamo alla nascita di novelli sceriffi che non fanno altro che varare provvedimenti che limitano i diritti fondamentali dell’individuo. L’ordinanza della Regione Puglia sugli spostamenti è molto grave e noi la combatteremo, fornendo ai cittadini assistenza legale per difendere i loro diritti”.
Chi è entrato in Puglia dal 3 giugno, con mezzi di trasporto pubblici o privati, ed è stato sanzionato in base all’ordinanza regionale può richiedere l’assistenza legale di Codici scrivendo a [email protected]. Il provvedimento non riguarda gli spostamenti per esigenze lavorative, motivi di salute o ragioni di assoluta urgenza, nonché il transito e trasporto merci e tutta la filiera produttiva da e per la Puglia.