Condotte omissive delle Autorità in termini di tempestivo ed organico intervento, omissioni dei dirigenti della struttura verso il personale sanitario, i pazienti ed i loro familiari, responsabilità del Sindaco del Comune in cui si trova la struttura.
Sono le questioni penali rilevate dall’associazione Codici in merito a quanto accaduto in questi mesi al Nomentana Hospital di Fonte Nuova, dove a marzo sono stati registrati 22 casi di positività al Coronavirus, di cui 4 riferiti ad operatori sanitari. Una situazione gravissima, oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica di Tivoli.
“Abbiamo deciso di rivolgerci alla magistratura – afferma Carmine Laurenzano, legale dell’associazione Codici – perché riteniamo che ci siano una serie di questioni molto gravi su cui è necessario fare chiarezza. A Fonte Nuova si è andati avanti per settimane cercando di tranquillizzare i cittadini, ma le rassicurazioni hanno solo aggravato la situazione. Nonostante 22 contagi registrati in una struttura sanitaria multiservizi non predisposta a contrastare l’emergenza Covid, a fine marzo sono stati trasferiti al Nomentana Hospital pazienti positivi della struttura Maria Immacolata – La Serenità di Nerola, dove la Asl Roma 5 aveva riscontrato gravi inadempienze oltre ai casi di Coronavirus. Quindi pazienti positivi che si sono aggiunti ad altri, in una struttura inadeguata, dove ben presto è emersa l’impossibilità di gestire un numero così elevato di pazienti. Mentre aumentava la preoccupazione tra la popolazione, la Regione Lazio ad inizio aprile ha deciso di trasferire tutti gli ospiti positivi in altre strutture, anche in controtendenza con le circolari ministeriali che imponevano il trasferimento dei pazienti negativi. Perché non è stato fatto prima? È uno degli interrogativi che accompagnano questa vicenda, su cui pesa anche il comportamento del Comune. L’amministrazione locale nei suoi bollettini non ha chiarito cosa stava accadendo al Nomentana Hospital. Sicuramente una paziente trasferita è deceduta poco dopo, ma temiamo che i ritardi e le iniziative a dir poco discutibili adottate nel corso delle settimane possano aver avuto altre conseguenze drammatiche. Ci auguriamo che con l’intervento della Procura si possa fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza Coronavirus in una struttura che fino a pochi mesi fa era considerata un fiore all’occhiello della sanità del Lazio settentrionale”.
Codici ha presentato diversi esposti per fare luce sulle stragi nelle Rsa ed è pronta a fornire assistenza e supporto legale ai familiari degli ospiti delle strutture. È possibile contattare l’associazione scrivendo a [email protected].