“La chiusura del Parco Aqualand per un’intera estate rappresenta un danno grave per l’economia della città”.
Riccardo Alinovi, portavoce locale dell’associazione Codici, critica l’amministrazione comunale di Vasto e la società di gestione con un intervento ripreso da Zonalocale.it.
“Molti turisti delle regioni limitrofe – dichiara Alinovi a Zonalocale.it – scelgono Vasto come meta per le loro vacanze anche per venire a trascorrere una giornata nel parco acquatico, che però quest’anno è chiuso. Così Vasto perde un’attrattiva. L’offerta turistica si impoverisce e, con essa, tutto il settore, a partire dagli oltre cento giovani che trovavano lavoro stagionale nella struttura di via Incoronata, cui va sommata la perdita per l’indotto turistico. Su questa vicenda, l’atteggiamento dell’amministrazione Menna è stato troppo morbido. Il sindaco non è andato oltre le dichiarazioni d’intenti. Dai gestori, gli imprenditori De Nardellis e Petroro – sostiene Alinovi – avrebbe dovuto esigere il rispetto della convenzione, che prevede l’apertura per un minimo di due mesi l’anno, a luglio e agosto, naturalmente in ottemperanza alle norme anti Covid. Parchi acquatici più grandi, come l’Acquafàn di Riccione, hanno riaperto con tutte le precauzioni del caso. Perché a Vasto no? L’amministrazione comunale non ha tutelato un patrimonio pubblico. Ora il sindaco – chiede Alinovi – proceda alla risoluzione del contratto tra il Comune e la società privata. E il prossimo anno, quando scadrà la convenzione, l’amministrazione cambi totalmente rotta cambiando la gestione dell’Aqualand”.