Comincia la fase due dell’emergenza sanitaria, ma le sedi del gruppo odontoiatrico Dentix non accennano a riaprire.
Mentre la casa madre iberica ha depositato istanza prefallimentare, le filiali italiane sono a porte chiuse.
Il capogruppo spagnolo Angel Lorenzo Muriel dichiara che “il Gruppo sta attraversando un momento storico ed aziendale veramente complicato e critico. Stiamo valutando attentamente cosa è meglio fare avendo quali principali punti di riferimento da tutelare dipendenti e pazienti”. E prosegue: “Stiamo lavorando per studiare qualsiasi soluzione possa garantire un percorso di continuità a Dentix”. Ma ci sono pazienti che non possono aspettare. Pazienti con impianti lasciati a metà o mai cominciati, famiglie che hanno già pagato in tutto o in parte le cure, costrette a rivolgersi a forme di finanziamento cui ora sono tenute a rispondere.
Le associazioni Aeci, Aiace, Codici e Konsumer Italia, aderenti alla Federazione Consumatori Italiana, si rivolgono ai clienti del Gruppo odontoiatrico coinvolti nelle inefficienze delle cliniche distribuite su tutto il territorio nazionale, dichiarando che chiunque abbia sottoscritto un contratto di finanziamento senza aver ricevuto in tutto o in parte la terapia attesa, ha diritto ad essere risarcito per quanto già pagato alle finanziarie, ma non solo. Rilevano anche profili di responsabilità civili e penali che vanno oltre il finanziamento, sulla base delle quali sono determinate ad agire anche con un’azione collettiva. Questo per le centinaia di clienti Dentix che già sono entrati a contatto con le associazioni e per tutti gli altri che vorranno aggiungersi ottenendo assistenza presso qualsiasi sede territoriale. Per mettersi in contatto con la Federazione è possibile scrivere a [email protected].