Nei giorni scorsi, il Garante Privacy ha inflitto una sanzione di oltre 12 milioni e 250 mila a Vodafone per l’utilizzo illecito di dati personali a fini di telemarketing.
Sulla vicenda è intervenuta Antonella Votta, avvocato dell’associazione Codici, intervistata a Radio Cusano da Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito nel corso della trasmissione Tutto in Famiglia (ascolta il podcast).
“È una sanzione molto rilevante – commenta Votta – a cui si aggiungono una serie di adempimenti per mettersi in linea con le normative europee. Credo sia importante sottolineare che tutto nasce dalle segnalazioni dei consumatori. Per questo ripetiamo spesso che gli utenti hanno un ruolo fondamentale e invitiamo a segnalare quando c’è qualcosa che non va. Entrando nel merito della vicenda – prosegue il legale di Codici – si tratta dei classici contatti telefonici indesiderati, le chiamate dai call center che arrivano a tutte le ore del giorno. In questo caso, si tratta anche di call center abusivi e quindi non tracciabili. Non solo. Le liste dei clienti da chiamare sono state acquisite da altre aziende, senza il consenso dell’utente. E come se non bastasse, per ottenere il contratto, gli operatori chiedevano documenti, come carta di identità e codice fiscale, anche tramite Whatsapp, strumento che non garantisce la sicurezza e che quindi ha messo in pericolo il consumatore, a rischio phishing. Purtroppo, è il solito problema del telemarketing selvaggio. Le norme ci sono – sottolinea Votta – molti operano in maniera lecita, ma c’è anche chi porta avanti condotte irregolari. E attenzione, tutto questo a prescindere dal fatto che il call center sia italiano o straniero, perché è la società che lo gestisce a dettare la linea. Speriamo che la sanzione esemplare inflitta dal Garante Privacy sia da monito per tutto il settore”.