L’associazione Codici esprime sconcerto in merito alla bozza del Piano Pandemico nazionale 2021-2023. In particolare, a destare profonda preoccupazione è il passaggio relativo a cure e risorse.
La selezione dei pazienti
“Nel testo – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – si legge che quando mancano le risorse, bisogna scegliere chi curare, dando la precedenza a chi ha maggiori possibilità di trarne beneficio. Tutto questo è inaccettabile oltre che profondamente ingiusto. Non parliamo di un intervento tampone, di un’azione per far fronte all’emergenza da qui alle prossime settimane, ma di un programma che deve durare fino al 2023. Se non ci sono le risorse, bisogna attivarsi per reperirle, non scaricare tutto sui pazienti, facendo una selezione tra chi curare e chi no”.
Il diritto alla salute
“Non ci interessa entrare nel dibattito politico in corso – aggiunge Giacomelli –, ma ci permettiamo di osservare che in un momento drammatico ed eccezionale come questo, in cui gli italiani stanno facendo sacrifici enormi per resistere ad un’emergenza che non ha eguali nel recente passato, bisognerebbe lavorare per trovare le risorse necessarie per garantire le cure a tutti. Recovery Plan, Mes, lo strumento non ci interessa, quello che conta è garantire il diritto alla salute, principio fondamentale riconosciuto dalla Costituzione.
Rivedere la bozza
“Non possiamo rinunciarvi – sottolinea il Segretario Nazionale di Codici – non possiamo sacrificarlo per far quadrare i conti. Tutti i cittadini devono essere curati, questo dovrebbe essere il punto centrale del Piano Pandemico nazionale, non una selezione che ci fa rabbrividire e che apre scenari inquietanti. Invitiamo il Ministero della Salute a rivedere la bozza del nuovo Piano Pandemico, mettendo al centro il diritto alla salute degli italiani”.