La ripresa delle crociere è stato il tema al centro dell’intervista andata in onda questa mattina a Radio Cusano nel corso della trasmissione Tutto in Famiglia.
Il diritto al rimborso
Ai microfoni di Livia Ventimiglia, l’avvocato Stefano Gallotta, Responsabile Trasporti e Turismo di Codici, ha fatto il punto della situazione, soffermandosi sui diritti dei consumatori e sottolineando l’importanza di segnalare eventuali problemi in termini di mancati rimborsi, questioni che il ricorso alla class action può risolvere in maniera decisa ed anche economica per i consumatori (ascolta il podcast).
Il caos della pandemia
“Quando è scoppiata l’emergenza Covid19 – ha dichiarato l’avvocato Gallotta – le compagnie non erano preparate ad affrontarla, sia dal punto di vista amministrativo e gestionale per quanto riguarda i contratti con i consumatori sia per le misure di sicurezza sulle navi. Ci sono stati tanti contenziosi e abbiamo assistito molte persone rientrate dalla crociera positive al Covid19. Dopo questa prima fase drammatica – ha proseguito il Responsabile Trasporti e Turismo di Codici – le compagnie si sono organizzate meglio ed oggi forse la crociera è una delle vacanze più sicure, perché le misure adottate sono tra quelle più stringenti”.
Dpcm e spostamenti
“Il problema che è sorto riguarda gli ultimi Dpcm. Mi riferisco, ad esempio, alla divisione dell’Italia in zone, con annesse misure in termini di spostamenti. Ci si sta muovendo sulla base di un equilibrio molto precario ed è difficile trovare una soluzione ideale che garantisca al meglio i diritti di tutti. La riapertura delle crociere è stata richiesta a gran voce dalle compagnie, ma deve essere chiaro che i diritti dei consumatori devono essere rispettati. Troppo spesso riceviamo segnalazioni di ostacoli posti al rimborso – ha proseguito il legale – all’inizio della pandemia si poteva anche giustificare con la confusione generale, oggi non è più accettabile”.
L’importanza di segnalare
“Se chi ha prenotato una crociera non può raggiungere il porto di imbarco a causa del divieto di spostamento, ha diritto al rimborso in denaro – conclude Gallotta – e questo vale anche per i voli. E attenzione ai voucher, perché non possono essere un’imposizione, il consumatore deve poter scegliere. Stiamo seguendo tante situazioni, fornendo assistenza a chi si trova in difficoltà. Segnalare è importante, perché i diritti ci sono, così come ci sono gli strumenti per farli rispettare, ricorrendo anche alla class action”.