Come è risaputo, la legge di bilancio del 2018 ha ridotto a due anni i termini per eccepire la prescrizione delle bollette delle utenze energia elettrica, gas, acqua ed altri servizi.
Consumatori ignari
Quando vengono richiesti importi a conguaglio o risalenti negli anni già prescritti, i venditori hanno l’obbligo di evidenziare all’utente tale circostanza e distinguere le partite che sono prescritte da quelle che non lo sono. Ciò non avviene sempre e tantissime persone, ignorando i loro diritti, pagano gli importi richiesti incrementando così vieppiù le casse delle società fornitrici.
La prescrizione
Accade pure che malgrado l’utente abbia inviato la comunicazione di avvenuta prescrizione, il venditore ignori tale circostanza ed insiste nell’asserita pretesa creditoria. L’avvocato Giovanni Crimi, Delegato di Palermo e Castelvetrano di Codici, dichiara che “recentemente l’associazione è intervenuta per chiedere la cessazione delle condotte illegittime riscontrate ottenendo da parte del Servizio Elettrico Nazionale l’annullamento per avvenuta prescrizione di una fattura di circa 800 euro emessa a conguaglio per il periodo 2013-2018 e le scuse per il disagio arrecato all’utente. Appare assolutamente arbitrario e censurabile il comportamento dei venditori che trascurando i diritti dei consumatori richiedono somme in violazione della normativa vigente costringendoli a rivolgersi a professionisti del settore per l’annullamento delle fatture. Poiché non è la prima volta che ciò accade, gli atti verranno trasmessi all’Autorità Garante per l’adozione dei conseguenziali provvedimenti”.