È l’ennesima dimostrazione del livello di allarme raggiunto nella capitale.
Gli arresti
Questo il giudizio dell’associazione Codici in merito agli arresti eseguiti dalla Polizia, su ordine del Gip del Tribunale di Roma nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dal Pool antiusura della Procura di Roma. Cinque le persone in manette, con l’accusa di usura, estorsione aggravata dal metodo mafioso ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Come riportato dall’Ansa, il Gip di Roma nell’ordinanza di custodia cautelare ha scritto: “minacce e le violenze poste in essere con vere e proprie spedizioni punitive in danno delle vittime di turno”. Per il gip è “spiccata la capacità di organizzarsi, di relazionarsi con numerose vittime, irretite e poi poste nella condizione di non potersi ribellare, ma anche di confidare in una rete di aderenze e di controllo del territorio del quartiere Alberone efficace al mantenimento delle attività illecite, con il recupero di asfissianti interessi usurari”. “In termini di pericolosità – scrive il gip – non può sottacersi come i tre fratelli Piromalli al fine di imporre la loro caratura criminale nel quartiere Alberone abbiano fatto ricorso alla omonimia con la nota cosca di ‘ndrangheta di Gioia Tauro, sottolineando i continui viaggi fatti in Calabria”.
Allarme usura a Roma
“Un’altra operazione – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – che conferma che a Roma il pericolo usura è altissimo. Stiamo seguendo diversi casi e siamo pronti a fare la nostra parte anche in questo. Parliamo di somme di denaro concesse, soprattutto a piccoli imprenditori in difficoltà operanti nel quartiere Alberone, con interessi che partivano dal 60% per arrivare al 240% su base annua. Le vittime, come accade in questi casi, ad un certo punto non sono più riuscite a pagare e per loro è iniziato l’incubo. Minacce, violente estorsioni, pressioni quotidiane, spezzate dagli arresti”.
Al fianco dei cittadini in difficoltà
“Nel rivolgere un plauso agli inquirenti e nel ribadire che siamo pronti a fare la nostra parte in aula – aggiunge Giacomelli – rinnoviamo l’invito ai cittadini in difficoltà a non cadere nella trappola di chi si presenta come un amico e si dice disposto a prestare soldi come fosse un favore di poco conto. Sappiamo che non è facile, la disperazione a volte fa perdere la lucidità e può indurre all’errore, ma bisogna restare nella legalità. Ci sono strumenti per difendersi e risollevarsi, ci sono strutture in grado di fornire aiuto ed è su questo che bisogna fare affidamento”.
Gli Sportelli Antiracket e Antiusura
Da anni Codici è impegnata nella lotta all’usura attraverso Sportelli presenti sul territorio. Un punto di ascolto e di assistenza, a cui rivolgersi in caso di difficoltà. È possibile mettersi in contatto con l’associazione telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo all’indirizzo email [email protected].