Un paracadute per le compagnie aeree, l’ennesima beffa per i passeggeri.
Caos viaggi
Passano i mesi, cambiano le problematiche, ma la sostanza resta invariata: è sempre il consumatore a pagare per il caos viaggi. L’ultimo caso riguarda la grande confusione che si è generata intorno alla possibilità di partire per l’estero, il tutto, tra l’altro, mentre in Italia i divieti restano stringenti.
Il cortocircuito tra Farnesina e Viminale
“Si sta verificando una situazione paradossale – dichiara Stefano Gallotta, Responsabile Trasporti e Turismo di Codici – e come capita spesso in questi casi a rimetterci è il consumatore. Ci riferiamo ai viaggi, consentiti all’estero, ma vietati sul territorio nazionale. Il Ministero degli Affari Esteri raccomanda di evitare viaggi all’estero se non per ragioni strettamente necessarie, considerato l’aggravarsi della situazione epidemiologica in Europa, mentre il Ministero dell’Interno spiega che è possibile recarsi all’estero per turismo e si può raggiungere l’aeroporto anche se si trova in una regione arancione o rossa. È facile intuire la grande confusione che sta generando questa situazione, a dir poco controversa. Il passeggero che decide di rinunciare al biglietto acquistato, proprio per seguire la raccomandazione della Farnesina, riceve infatti il rifiuto al rimborso da parte della compagnia aerea, che fa riferimento a quanto disposto dal Viminale”.
Rimborsi negati
“Stiamo seguendo il caso di un consumatore – spiega Davide Zanon, Segretario di Codici Lombardia – che ha rinunciato al viaggio all’estero, annullando anche la prenotazione dell’hotel e dell’auto, ma si è visto respingere la richiesta di rimborso presentata alla compagnia aerea, che sostiene che lo spostamento tra regioni in Italia è consentito. Ha semplicemente seguito le raccomandazioni della Farnesina e ora paga di tasca sua la confusione che si è creata con l’ok del Viminale ai viaggi all’estero. È chiaro che non è giusto e che bisogna porre rimedio a questa situazione”.
Tutelare i consumatori
“È veramente difficile orientarsi in questo caos – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché da una parte si consiglia una soluzione e dall’altra si invita praticamente a fare l’opposto. Servirebbe buon senso, ma visti i precedenti, ovvero la corsa ad ostacoli per i rimborsi e l’imposizione dei voucher, è inutile fare appelli. Il Governo deve intervenire in fretta, perché la situazione è legata alle vacanze di Pasqua, e adottare un provvedimento chiaro, che tuteli i consumatori e non conceda alibi alle compagnie aeree”.
In attesa di risposte e di interventi, Codici prosegue la sua azione di assistenza. I passeggeri in difficoltà con il rimborso del biglietto aereo possono rivolgersi all’associazione.