Sembra incredibile, ma succede anche questo.
Rimborso deludente
È ai limiti del paradossale la vicenda segnalata dalla delegazione siciliana dell’associazione Codici, impegnata ad assistere, con successo, la signora Bianchi, nome di fantasia per tutelarne la privacy. È il 2006 quando la donna stipula un contratto di cessione del quinto dello stipendio. Al momento dell’estinzione anticipata, siamo nel 2016, l’intermediario provvede a restituirle l’importo, pari a circa 135 euro. A quel punto la signora Bianchi decide rivolgersi a Codici Sicilia per far esaminare la documentazione e capire se può ottenere un rimborso maggiore.
Le verifiche
“La pratica è stata studiata dai nostri esperti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed il pool siciliano si è subito reso conto che alla signora spettava molto di più di quanto riconosciuto dall’istituto. Alla luce di quanto accaduto, rilanciamo l’invito ai consumatori a fare attenzione alla documentazione inviata dalla banca e, nel caso di dubbi, a chiedere assistenza”.
Scatta la diffida
Inviata la diffida all’istituto di credito, la signora Bianchi ha ottenuto quanto dovuto, ovvero circa 2mila euro. “Dai casi che giungono periodicamente alla nostra associazione – dichiara l’avvocato Manfredi Zammataro, Segretario di Codici Sicilia – ci siamo resi conto che in caso di estinzione anticipata di contratti di cessione del quinto, le banche e le finanziarie tendono a non rimborsare quanto effettivamente spettante al consumatore. È necessario, quindi, che chiunque si trovi in questa situazione faccia analizzare la propria posizione per verificare se effettivamente ha ottenuto quanto spettante, in modo tale da potersi attivare per avere eventualmente un rimborso. Bisogna ricordare che per chiedere il rimborso delle somme spettanti c’è tempo fino a 10 anni dall’estinzione del contratto di cessione del quinto”.
Assistenza consumatori
Gli esperti di Codici sono a disposizione dei consumatori alle prese con dubbi o problemi con banche e finanziarie.