Era il settembre 2019 quando l’associazione Codici, in un incontro del Gruppo di Lavoro della Commissione Europea sugli additivi alimentari a cui partecipava in qualità di membro dell’associazione Cie – Consumatori Italiani per l’Europea, chiedeva la sospensione dell’utilizzo del Biossido di Titanio, noto come E171, nei prodotti alimentari.
Il parere dell’Efsa
A distanza di due anni, nei giorni scorsi è arrivata la decisione dell’European Food Safety Authority, che, tenendo conto di tutti gli studi ed i dati scientifici disponibili, ha stabilito che l’E171 non può più essere considerato sicuro come additivo alimentare. Una notizia salutata positivamente da Codici, che ora chiede l’intervento della Commissione Europea.
I rischi
“L’Efsa ha aggiornato la propria valutazione – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed ha emesso un verdetto molto importante. L’Autorità dichiara di non poter escludere timori in termini di genotossicità, ovvero la capacità di una sostanza chimica di danneggiare il DNA, connessi all’ingestione di particelle di Biossido di Titanio, il cui assorbimento è basso, ma che possono accumularsi nell’organismo umano.
Ora tocca alla Commissione Europea
“Del verdetto è stata informata la Commissione Europea, a cui ci rivolgiamo chiedendo di vietare l’E171. I rischi che si corrono sono troppo alti, considerando tra l’altro che parliamo di un additivo alimentare utilizzato in prodotti comuni e per questo molto utilizzati, come zuppe, salse, anche per bambini e neonati, dolci e gomme da masticare. Le basi per adottare una decisione del genere ci sono, è arrivato il momento di agire, imponendo il divieto del Biossido di Titanio in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Al tempo stesso, riteniamo doveroso estendere le verifiche agli altri settori dove viene utilizzato il Biossido di Titanio, presente in cosmetici, farmaci e vernici, affinché anche in quei campi venga garantita la sicurezza dei consumatori”.