Si è tenuta questa mattina, presso il Tribunale di Civitavecchia, l’udienza preliminare in merito a quanto avvenuto nell’estate del 2017 nel lago di Bracciano, quando si verificò un netto e repentino calo del livello dell’acqua, con la Regione Lazio che impose lo stop alle captazioni di Acea Ato 2.
Le parti civili
“L’associazione Codici Ambiente – spiega l’avvocato Carmine Laurenzano, presente all’udienza di questa mattina – è stata ammessa come parte civile nei confronti di tutte le parti, con esclusione di Acea Ato 2, per cui è stata ammessa la citazione quale responsabile civile. Acea Ato 2 è imputata anche per non aver assunto un sistema organizzativo adeguato ad evitare la commissione del primo reato, ovvero il disastro ambientale. Si tratta di un procedimento importante, perché parliamo di un disastro ambientale che ha causato l’alterazione irreversibile dell’ecosistema del lago di Bracciano, provocata dall’emungimento indiscriminato e dai prelievi idrici oltre i limiti di legge. Si capisce bene, quindi, la gravità di quanto accaduto. Oggi si è aperta una nuova fase, che ci auguriamo porti a fare piena giustizia per quanto accaduto”.
L’importanza di tutelare la risorsa idrica
“Riteniamo che questa vicenda – aggiunge Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – debba servire anche da monito, perché ripropone drammaticamente un tema di estrema attualità come quello della tutela della risorsa idrica. Visto il contesto generale segnato dalla crisi climatica, è necessario promuovere l’uso corretto delle risorse, eliminando ogni forma di spreco”.