Ingiustizia è fatta. Questo l’amaro commento dell’associazione Codici in merito alla sentenza pronunciata oggi dalla Corte di Appello di Catanzaro, Sezione Terza Penale, con cui è stato assolto il dottor Marcello Bossio.
La trasfusione
L’ex primario del reparto di Immunoematologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza era stato condannato nell’ambito dell’inchiesta “Sangue infetto” sulla morte di Cesare Ruffolo, 79enne di Rende deceduto il 4 luglio del 2013 a causa di una trasfusione con sangue contaminato da un batterio. In aula anche Codici, ammessa come parte civile.
Il commento
“Siamo profondamente addolorati per l’esito di questo processo – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, dopo tutti questi anni di battaglie legali dobbiamo dire, con grande amarezza, che ingiustizia è fatta. A causa di una trasfusione con sangue contaminato da batterio un paziente è morto. Com’è possibile che al giorno d’oggi accadano queste cose? E soprattutto, com’è possibile che non ci sia nessun colpevole? È una vergogna. Il nostro pensiero va ai parenti del signor Ruffolo, che chiedevano giustizia e si aspettavano di vedere condannato chi aveva causato la morte del proprio caro, che invece, incredibilmente, non ha alcun responsabile. Una sentenza con cui viene scritto un capitolo buio della storia dei diritti dei cittadini”.