L’associazione Codici esprime forti perplessità in merito alla risoluzione adottata dal Parlamento Europeo che chiede un embargo completo e immediato dell’Ue sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas.
“La situazione è drammatica – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, il conflitto in Ucraina ci ha riportato indietro di anni, ad un passato che pensavamo non sarebbe più tornato. Questo, però, non giustifica a nostro avviso l’analisi troppo semplicistica che alcuni fanno della guerra, sia a livello di cause che di effetti. Siamo veramente sicuri che con l’embargo del gas russo si faccia un danno importante alla Russia? E poi il partner commerciale che sostituirà il Paese di Putin sarà un paladino dei diritti umanitari? Sarà la patria della democrazia? Sinceramente abbiamo qualche dubbio, perché quando si fanno affari, questi aspetti passano in secondo piano. Di fronte ad uno scenario così tragico, complesso e delicato riteniamo che ci debba essere da parte di tutti uno sforzo alla sincerità ed alla chiarezza. Rinunciare al gas russo non significa liberare e rendere indipendente l’Europa, questo è un processo che richiede anni e nel frattempo a pagarne le conseguenze saranno i consumatori e le attività industriali, che dovranno fare i conti con nuovi sacrifici e con un mercato che, come al solito, sarà pronto ad approfittare della situazione, con le solite speculazioni. Rinunciare al gas russo ci allontana, invece, sempre di più dalla pace. Quando questa guerra finirà, rimarranno le cicatrici e le pesanti ripercussioni economiche che sarà difficile, se non impossibile recuperare”.