Giusto proteggere il patrimonio culturale e promuovere il turismo sostenibile, ma non si possono dimenticare o, peggio, penalizzare i cittadini.
Discriminazione per censo
È il giudizio dell’associazione Codici sul Venice Pass, una sorta di biglietto di ingresso per accedere a Venezia. Un’iniziativa di cui si discute da tempo e che entrerà in vigore dal prossimo 1° giugno. “La promozione del turismo sostenibile è senza dubbio importante e condivisibile – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, a nostro avviso, però, simili strategie devono tenere conto non solo degli effetti positivi, ma anche delle possibili conseguenze negative. In questo caso, con l’introduzione del Venice Pass di fatto si attua una discriminazione in base al censo inaccettabile. Viene imposto un divieto di entrata a chi non può permettersi un soggiorno a Venezia, e non parliamo di ragioni di tempo ma economiche, e decide di visitarla per alcune ore. Oltre al ticket, è previsto anche l’utilizzo di una app per poter entrare attraverso i tornelli. Un’iniziativa che ci lascia perplessi. Riteniamo che ci siano dei profili di incostituzionalità e per questo abbiamo deciso di impugnare la delibera comunale”.