Codici: basta provocazioni e sanzioni autolesioniste, bisogna avviare un serio percorso di pace

La guerra alle porte dell’Unione Europea imperversa ed all’orizzonte non si vedono segnali di speranza.

Appello per la pace

Il conflitto in Ucraina è sempre più drammatico e l’associazione Codici torna a lanciare un appello per la pace. “È arrivato il momento di intraprendere un serio percorso di ricerca della pace – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e di smetterla con le provocazioni ed anche con le sanzioni, che alla fine non fanno altro che danneggiare l’Italia e gli altri Stati dell’Unione Europea che dipendono dalla Russia sul piano energetico. L’Italia è tra i primi Paesi in Ue a livello di consumi ed importazioni di energia. Tra proclami ed annunci, la strada che porta all’indipendenza energetica appare quantomeno lunga e non facile. Dipendiamo dalla Russia non solo per il gas, ma anche per il carbone ed il petrolio. Il gas naturale copre il 40% del fabbisogno energetico e per quasi la metà, circa il 40%, arriva dalla Russia. Un altro terzo del fabbisogno energetico è coperto dal petrolio ed il 10% è russo. Se è vero, infine, che il dato del carbone è sempre più basso, siamo sul 3% circa del fabbisogno nazionale di energia, bisogna considerare però che quasi il 60% è di provenienza russa. È chiaro che serve una svolta e per raggiungerla bisogna cambiare strada sul fronte della guerra. Le sanzioni stanno solo peggiorando una situazione già critica. C’è bisogno di pace ed è arrivato il momento che il Governo ascolti i cittadini e l’appello, sempre più diffuso, a far tacere le armi e ridare voce, ed importanza, alla diplomazia”.