Le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, e le modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o anche alla rinegoziazione, sostituzione o aggiornamento.
Al fianco dei consumatori
Sono le questioni finite sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust, protagonista di un nuovo intervento nel settore energia, che l’associazione Codici commenta positivamente e che si appresta a sostenere, facendo come sempre la sua parte al fianco dei consumatori. “In un momento difficile ed anche drammatico come questo – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è doveroso tenere la guardia altissima per tutelare i consumatori. Bene, quindi, l’intervento dell’Autorità. I consumatori hanno il diritto di avere una comunicazione chiara, trasparente e corretta da parte delle società. Non sempre questo avviene. Con i rincari i consumatori sono più attenti alle bollette. Si spiega anche così il fatto che quotidianamente i nostri Sportelli ricevono decine di segnalazioni da parte di utenti a cui non tornano i conti o, peggio, si ritrovano clienti di un fornitore di cui ignorano l’esistenza e per cui non hanno sottoscritto alcun contratto. Situazioni, purtroppo, all’ordine del giorno. Stiamo seguendo numerosi casi tutelando i consumatori e faremo lo stesso per queste nuove iniziative dell’Autorità”.
I procedimenti istruttori
Come si legge nella nota stampa diramata dall’Antitrust, sono stati avviati quattro procedimenti istruttori, ed altrettanti sub-procedimenti cautelari, nei confronti delle società Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero. Le verifiche riguardano, nello specifico, le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, in contrasto con l’articolo 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022. La norma in questione sospende, fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
Le contestazioni
In particolare, si legge ancora nella nota dell’Antitrust, a Iberdrola ed E.ON. viene contestata la comunicazione con cui le società hanno rappresentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori. A Dolomiti, invece, viene contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” ovvero effettivamente applicate prima della stessa data. A Iren, infine, viene contestata la comunicazione relativa alla asserita scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso con la contestuale prospettazione delle nuove e peggiorative condizioni economiche di offerta, in alternativa alla facoltà del cliente di recedere dalla fornitura. A Iberdrola e Dolomiti viene anche contestata l’ingannevolezza delle comunicazioni che evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito a causa dell’aumento del prezzo del gas naturale, in espressa e grave contraddizione con le affermazioni diffuse nei messaggi promozionali, secondo le quali l’energia elettrica venduta proverrebbe esclusivamente da fonti rinnovabili.
Gli altri controlli
L’Antitrust, inoltre, ha inviato una richiesta di informazioni a A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi. Per queste società fornitrici di energia elettrica e gas naturale, come si legge sempre nella nota dell’Antitrust, le verifiche riguardano eventuali comunicazioni contra legem mandate ai consumatori, a partire dal 1° maggio 2022, relative alle modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o anche alla rinegoziazione/sostituzione/aggiornamento applicate dopo il 10 agosto 2022. In questo modo l’Autorità intende verificare se siano state attuate similari condotte non rispettose dei diritti dei consumatori.