Il dramma dei padri separati

Un caso che arriva dalla provincia di Messina porta alla luce un aspetto che merita, quantomeno, un’attenta riflessione.

Accuse ingiuste

Un padre separato è stato assolto con formula piena dalla Corte di Appello perché il fatto non sussiste. In primo grado era stato condannato a 3 anni ed 8 mesi di reclusione per maltrattamenti ed atti persecutori nei confronti della ex moglie. La Corte ha ritenuto che le denunce della donna sono inattendibili e legate alla separazione. 

I nuovi poveri

Una vicenda meno rara di quanto si possa immaginare e questo perché nelle separazioni, spesso non serene e segnate da momenti drammatici, c’è ci soffia sul fuoco della denuncia, per garantirsi un vantaggio, a discapito del lavoro delle forze dell’ordine. Tutto questo si aggiunge ad una situazione già delicata per i padri separati. Negli ultimi anni sono sempre più numerosi tra i cosiddetti nuovi poveri. Quasi la metà di loro è rappresentata da padri separati non collocatari, ovvero con figli che, dopo la separazione, abitano stabilmente con la madre. Oltre la metà di loro, circa il 66%, non riesce a sostenere le spese per i beni di prima necessità. L’assegno di mantenimento per i figli diventa un peso insostenibile, anche perché in molti casi si aggiungono le spese per una nuova abitazione, visto che la casa spesso viene assegnata alla ex. Sono numeri forniti dalla Caritas, che confermano una situazione estremamente complicata e delicata, che, se aggiunta a quelle accuse a volte ingiustificate, richiede un intervento urgente. Anche di questo ha parlato il Segretario Nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, ai microfoni di Claudia Campese nel corso della trasmissione Ora d’aria in onda su Radio Fantastica – Gruppo Rmb e Sestarete. Un intervento che nasce dall’attività pluriennale che l’associazione svolge per supportare i padri separati in difficoltàAscolta qui il podcast.