Si registrano nuovi sviluppi nel caso Reef.
Dalla caparra alla denuncia
Parliamo della società diventata famosa per le denunce presentate da acquirenti che hanno visto andare in fumo i loro soldi (qui una delle testimonianze raccolte). Ma come funziona? L’acquirente cerca e trova una casa, la va a visitare e fa la propria proposta d’acquisto. Una volta accettata l’offerta, si versa una caparra e si resta in attesa che venga fissata la data del rogito. Non essendoci un intermediario esterno quale una banca che deve approvare il mutuo, si pensa che la strada sia tutta in discesa. E qui, invece, iniziano i problemi. La data del rogito continua ad essere rimandata o, a volte, addirittura annullato. Le persone allora richiedono, come per legge, che gli venga riconosciuto il doppio della caparra versata e, invece, la società o si dilegua o offre qualche migliaio di euro in più per il disagio.
Le promesse
Sul proprio sito, la Reef scriveva: “La casa dei tuoi sogni. Proponici la casa che desideri acquistare”, “Ci pensiamo noi! La compriamo noi per te, anche in 30 giorni!”, “Realizza il tuo sogno. Ti rateizziamo il prezzo di vendita fino a 30 anni e senza interessi”. Messaggi non di più disponibili, perché il sito non è più raggiungibile.
Rischio fallimento
La novità principale, però, è un’altra. Chi si è rivolto alla BC Srl, la ex Reef Spa, per acquistare casa deve sapere che la società dovrà presentare entro il 9 gennaio 2023 una proposta definitiva di concordato preventivo o una domanda omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti. Il piano di concordato preventivo è un piano che consenta di soddisfare i creditori, evitando la liquidazione giudiziale. Se questo dovesse essere approvato, la società potrà continuare ad operare. Se il piano non dovesse essere presentato o fosse bocciato dal Tribunale, la società dovrà dichiarare fallimento. La società ha già presentato l’elenco nominativo dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti. Se si aprisse un fallimento, da un lato gli acquirenti potranno fare richiesta di ammissione al passivo ed entrerebbero a pieno titolo nell’elenco dei creditori d’altro canto, però, se il fallimento non fosse capiente i margini di rimborso sarebbero praticamente nulli. Il consiglio per tutti coloro che si trovano in questa situazione o che siano in possesso di accordi transattivi è quello di non firmare nulla e presentare denuncia indicando lo stato attuale dei fatti.