Nuovi, importanti risvolti nella vicenda delle strisce blu di Terni.
Il caso multe
Nelle settimane scorse l’associazione Codici, attraverso la delegazione Umbria, aveva chiesto al Comune di sospendere la riscossione delle somme richieste per la sosta nei parcheggi a pagamento ritenendo che ci sia un’irregolarità. Il caso è stato portato anche all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che nei giorni scorsi ha inviato la propria risposta.
La risposta dell’Autorità
“L’Antitrust – afferma Massimo Longarini, Segretario di Codici Umbria – ci ha comunicato che verificherà la rilevanza dei fatti segnalati per i profili di competenza. Potrebbe essere avviata un’istruttoria ed è quello che auspichiamo. A nostro avviso, infatti, ci troviamo di fronte ad una situazione grave, che deve essere sanata”.
“Il caso è intricato – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed anche delicato, visto che ricade su una città intera. Ci stiamo muovendo per fare chiarezza e per tutelare i cittadini”.
Gli aspetti da chiarire
L’associazione Codici aveva chiesto al Comune di poter visionare il contratto stipulato con Terni Reti, la società privata che ha in appalto il servizio di gestione dei parcheggi a pagamento, così da poterne valutare la legittimità e l’efficacia. Dopo mesi di attesa, è stata consegnata una documentazione non esaustiva: non è stato possibile prendere visione della delibera di Giunta Comunale relativa alle tariffe applicate, non è stata fornita una relazione della situazione attuale e dal materiale emerge l’assenza dei requisiti previsti dall’articolo 7, comma 8 del Codice della Strada. In estrema sintesi, quando si istituisce un’area di sosta a pagamento, il Comune deve predisporre un numero adeguato di aree in cui il parcheggio è gratuito. Non solo. In caso di multa per mancato o insufficiente pagamento della tariffa oraria e di ricorso in cui si contesta l’inesistenza o l’inadeguatezza delle strisce blu, l’onere della prova ricade sul Comune ed in assenza di prova, la sanzione deve essere annullata. Occorre verificare se il Comune possa predisporre arbitrariamente parcheggi di superficie a pagamento in gran parte del territorio comunale e poi affidare la riscossione del dovuto ad una società privata partecipata, la Terni Reti, senza neanche aggiornare le tariffe con un apposito provvedimento.