Una sentenza della Corte Costituzionale apre nuovi scenari per i consumatori.
Il caso Lexitor
Il verdetto risale al 22 dicembre 2022. Con la sentenza numero 263, di fatto la Corte Costituzionale ha confermato quanto già stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul famoso caso Lexitor, che chiama in causa il tema dei finanziamenti nel caso specifico in cui il consumatore ne richieda l’estinzione anticipata. Con una sentenza del novembre 2019, dall’UE veniva stabilito che in caso di estinzione anticipata dei prestiti, tra cui figurano ad esempio i contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, il consumatore ha diritto alla restituzione di una quota di tutti i costi anticipati ma non goduti.
Cosa succede adesso?
Per la Corte Costituzionale la normativa italiana è incostituzionale in alcuni passaggi. Risultato? Bisogna verificare i contratti stipulati tra il settembre 2010 ed il luglio 2021, e verificare che i consumatori siano stati rimborsati correttamente, ovvero che le somme da restituire siano state calcolate correttamente. Da qui l’azione promossa dall’associazione Codici, che si è attivata per tutelare i consumatori.
Diffida per gli operatori
Sono state predisposte una serie di diffide ai principali operatori della cessione del quinto. Parliamo, tra gli altri, di Agos Ducato, Banca Ifis, Compass, Fiditalia, Findomestic, Ibl Banca e Prestitalia. Per il futuro la strada appare tracciata, per il passato invece potrebbero sorgere dei problemi. Il motivo è facilmente intuibili. Sono centinaia di migliaia i consumatori coinvolti nel caso Lexitor, per i quali la recente sentenza della Corte Costituzionale apre nuovi, importanti e incoraggianti scenari. Le somme da restituire sono considerevoli e, quindi, ci si potrebbe trovare di fronte ad un comportamento poco collaborativo da parte degli istituti.
Pronti all’azione di classe
L’associazione Codici, come detto, si è già attivata inviando una serie di diffide alle società, in cui si sottolineano condotte illegittime ai danni di chi ha acceso finanziamenti con cessione del quinto poi oggetto di estinzione anticipata. Il periodo sotto osservazione è quello che va dal settembre 2010 al luglio 2021. Gli esperti sono a disposizione per verificare il corretto rimborso e, in caso di difficoltà, l’associazione è pronta a ricorrere all’azione di classe per tutelare i diritti dei consumatori.