Da un intervento di routine ad una tragica morte, con il sospetto della malasanità.
È quanto accaduto a Roma, dove una ragazza di 27 anni, Valeria Fioravanti, ha perso la vita lo scorso 10 gennaio, dopo giorni e giorni di dolori e visite in ospedale. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo per colpa medica, contro ignoti, in relazione al decesso della giovane, e sulla vicenda è intervenuta anche l’associazione Codici, da anni impegnata contro la malasanità, presentando un esposto.
Sono diversi gli aspetti da chiarire. Prima di tutto c’è da chiarire l’intervento a cui si è sottoposta la ragazza, l’operazione per rimuovere l’ascesso. Due giorni dopo quell’intervento, era il 27 dicembre, la giovane torna al Campus Biomedico, dove era stata operata, in quanto aveva notata che la ferita si era infettata. Da lì inizia il calvario. Dolori forti e insopportabili, alla testa e alla schiena. Viene dimessa dal Campus Biomedico e allora decide di recarsi al Pronto Soccorso, prima a quello dell’ospedale Casilino, poi a quello dell’ospedale San Giovanni. Tre ospedali, quattro dimissioni. Fino al 5 gennaio, quando esami approfonditi confermato, purtroppo, i sospetti: è meningite batterica.
Da anni l’associazione Codici combatte la malasanità e i sospetti che questo sia un nuovo caso ci sono, è inutile nasconderlo. Da qui l’esposto alla Procura, affinché la magistratura approfondisca la vicenda, verificando il comportamento degli operatori sanitari.