Codici Sicilia: richiesta crediti illegittima annullata a un catanese - CODICI | ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI

Viene da Catania l’ennesima storia di crediti illegittimi richiesti ad un utente da parte di un agenzia di recupero crediti.

Annullata richiesta da 3mila euro

Con l’intervento dell’avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale di Codici Sicilia, il cittadino ha visto l’annullamento della richiesta di pagamento di circa 3mila euro per bollette telefoniche risalenti agli anni 2012 e 2013Il cittadino si è visto recapitare una diffida da un’agenzia di recupero crediti ove venivano conteggiate presunte bollette telefoniche non pagate risalenti agli anni 2012 e 2013 per un importo totale di circa 3 mila euro. Così l’utente si è rivolto all’associazione Codici che ha inviato una diffida all’azienda contestando sia la legittimità del credito sia l’esigibilità.

Crediti prescritti

A spiegare la procedura attuata è lo stesso Zammataro, che mette in guardia i cittadini: “Quei crediti non potevano essere richiesti dall’azienda poiché, così come disposto dalla legge di Bilancio 2020, vi è una prescrizione biennale delle bollette. Nel caso di specie si tratta di bollette risalenti a ben dieci anni fa e, per altro, occorrerebbe comprendere le modalità di calcolo e la reale consistenza di quei crediti”.

Debiti azzerati

“Così a seguito della nostra diffida l’azienda di recupero crediti ha annullato la richiesta e  ha azzerato la posizione debitoria dell’utente. Lancio quindi un appello a tutti i cittadini – aggiunge il Segretario di Codici Sicilia – affinché si presti la massima attenzione quando arrivano richieste del genere: spesso gli utenti non sono a conoscenza dei propri diritti e le aziende di recupero crediti, con metodi aggressivi, ne approfittano. Sono tante le pratiche di richieste illegittime e di somme non dovute: pratiche certamente scorrette e invitiamo i cittadini a consultarci prima di procedere a qualsivoglia pagamento. La guardia va tenuta sempre alta e occorrono specifiche verifiche per evitare di cadere in questo tipo di trappole. Infine – conclude Zammataro- è auspicabile un immediato intervento dell’Antitrust volto a sanzionare i comportamenti illegittimi dei recupero crediti”.

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