C’è voluto il pronunciamento del Giudice di Pace di Torre Annunziata, ma alla fine un consumatore della provincia di Napoli è riuscito a far valere i propri diritti con Telecom grazie all’assistenza dell’associazione Codici, in azione con la delegazione campana.
Disservizi e proteste
Oggetto del contendere alcuni disservizi, che hanno aperto una disputa con la compagnia, condannata con una sentenza significativa. “Il nostro assistito – spiega Giuseppe Ambrosio, avvocato di Codici Campania – ha avuto una serie di disservizi con Telecom e per questo motivo è stata avviata un’azione. È stato sottoscritto un verbale di conciliazione paritetica, in base al quale l’azienda doveva pagare una somma all’utente, cosa che non ha fatto. A quel punto siamo ricorsi all’ingiunzione di pagamento, di fronte alla quale Telecom ha fatto opposizione, tra l’altro strumentale, sostenendo che il verbale di conciliazione paritetica era un titolo esecutivo. E qui sta l’aspetto che rende particolare la vicenda”.
Il verdetto del giudice
“Si tratta di una tesi strampalata – aggiunge Ambrosio –, tant’è che il giudice ha condannato l’azienda per lite temeraria, che indica un’azione legale o resistenza ad essa esperite con malafede e colpa grave, vale a dire con consapevolezza del proprio torto o con intenti dilatori o defatigatori. Siamo ovviamente soddisfatti della pronuncia, perché riconosce che la compagnia ha avuto un comportamento non lineare e non conforme con l’accordo con le associazioni, in quanto prima si è arrivati ad un accordo, poi non è stato pagato quanto stabilito ed infine è stata fatta un’opposizione puramente strumentale al decreto ingiuntivo. La somma in questione non è rilevante, parliamo di 150 euro, ma è il principio ad essere importante e ci teniamo ad evidenziarlo nella speranza che non si ripetano situazioni paradossali come questa”.